«Strisce blu inutili sul lungomare»
Nuovo affondo dei consiglieri Desiati e Bischia: giunta incapace
VASTO. «Le nostre critiche non erano rivolte al numero totale dei parcheggi a pagamento in città o sul fatto che il loro numero fosse più o meno alto, ma sulla inutilità di quelli in via Duca degli Abruzzi e lungomare Cordella».
I consiglieri comunali di minoranza, Massimo Desiati e Andrea Bischia (lista civica Progetto per Vasto) rispondono per le rime all’amministrazione comunale che li ha tirati in ballo nella polemica sulle strisce blu considerate troppo care, visto che le tariffe praticate a Vasto sono le più alte in assoluto facendo il raffronto con le altre località costiere di San Salvo e Casalbordino.
Ieri in spiaggia non si parlava d’altro.
Il problema è molto sentito fra i bagnanti che per lasciare l’auto in sosta negli appositi stalli pagano un salasso: 50 centesimi la prima e la seconda ora, un euro la terza e la quarta e addirittura due euro la quinta ora.
Senza la possibilità di abbonamenti stagionali o settimanali come accade in altre località turistiche. I conti per chi vuole trascorrere una giornata al mare a Vasto sono presto fatti.
«Appare stucchevole la polemica innescata dall’amministrazione comunale», replicano Desiati e Bischia, «non sappiano quanto possa interessare la sua linea difensiva a chi, per andare in spiaggia, è costretto a pagare la sosta nonostante i tantissimi stalli onerosi che restano vuoti. Ci continuiamo a chiedere a cosa servano se non a fare cassa, oltretutto una povera cassa. Non hanno neanche il fine di assicurare il ricambio degli utenti al mare, valutati al pari di fruitori di sportelli di uffici bancari o postali. Invece di redarguire i consiglieri, l’amministrazione comunale farebbe bene ad attivarsi per riempire quei parcheggi, magari con le autovetture dei turisti, invece di riscuotere gabelle dai vastesi. Nei comuni vicini abbonamenti e sconti, a Vasto luoghi meravigliosi ma servizi scadenti, vita notturna inesistente e attrazioni per over 70. L’amministrazione comunale abbia almeno la decenza di tacere e di prendere atto della propria inettitudine», concludono i due consiglieri.
Anna Bontempo
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