Tac rotta, proteste in ospedale

Pazienti dirottati a Lanciano e Chieti: «Trasferte impossibili, costretti a rivolgerci ai privati»

VASTO. Non bastavano le liste di attesa lunghe mesi. Da qualche giorno e purtroppo non si sa per quanto tempo ancora, all’ospedale San Pio non è possibile fare la Tac. L’apparecchio è rotto. Il nuovo regime di controllo della spesa impedisce alla direzione del San Pio e agli operatori di chiamare direttamente un tecnico in grado di eseguire la riparazione. I responsabili del presidio vastese hanno comunicato il guasto all’Ufficio ingegneria chimica della Asl di Chieti e ora attendono che arrivi qualcuno a «fare una diagnosi» alla loro Tac. La speranza è che il guasto non sia troppo grave e che i tempi della riparazione non siano eccessivamente lunghi. Anche perché l’esercito dei malati bisognosi dell’accertamento viene dirottato su Lanciano e Chieti. Ovviamente salvo casi urgenti gli utenti istoniensi devono mettersi in coda e aspettare il turno a Lanciano o a Chieti. I tempi di attesa in entrambi i casi a detta dell’utenza sono lunghi.

«All’ingresso della città bisognerebbe mettere un cartello: benvenuti a Vasto, vietato ammalarsi», ha commentato amaramente ieri mattina un utente. Qualcuno si è rivolto alle cliniche private perché poteva permettersi la spesa, ma non sempre è così.

La tomografia assiale in radiologia indicata con l’acronimo Tac in estate è indispensabile per una località turistica che vede triplicare il numero di utenti. L’esame permette di diagnosticare in caso di incidenti traumi i problemi alla testa, al torace e al resto del corpo. La metodica diagnostica, infatti, consente di riprodurre sezioni o strati corporei evidenziando subito la patologia. La Tac che ha in dotazione il San Pio non è a spirale nè consente accertamenti con i mezzi di contrasto. Ha solo uno strato, ma è indispensabile. E lo è anche per i pazienti ricoverati. Facile immaginare l’imbarazzo dei medici vastesi davanti allo sconcerto degli utenti.

«Sono professionisti bravi e preparati costretti a lavorare in condizioni sempre più critiche», protesta un pensionato. «È inammissibile quello che accade a Vasto», ha chiosato un altro paziente. «La Tac per un ospedale è uno strumento diagnostico essenziale. La dirigenza della Asl Chieti-Lanciano-Vasto avrebbe dovuto provvedere alla riparazione nel giro di qualche ora e invece nessuno sa dire quando potrà tornare a funzionare».

Da Vasto è arrivata una richiesta urgente di intervento a Chieti. Non è escluso che già domani arrivi in città un tecnico. Poi bisognerà incrociare le dita e sperare che il pezzo di ricambio - se è questo il problema - sia disponibile.

Da mesi il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte, chiede al manager Asl, Francesco Zavattaro, maggiore attenzione per il presidio istoniense che attende ancora la tante volte promessa sala emodinamica. La Tac è tuttavia uno strumento diagnostico (e quindi di cura) troppo importante. Un ospedale non può farne a meno. Nè è pensabile che un paziente venga dirottato a Lanciano o Chieti. (p.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA