Tagli al San Camillo: 30 sindaci invitati al consiglio comunale

Atessa, il futuro dell’ospedale nel vertice voluto da Cicchitti Il Mau scrive alla Regione: sospendete i tagli al presidio
ATESSA. Sono stati invitati dal sindaco Nicola Cicchitti, più di trenta sindaci del circondario al consiglio comunale convocato per oggi, alle 16, l’argomento riveste una certa importanza non solo per Atessa ma per un intero territorio: presente e futuro dell’ospedale atessano. L’invito è stato esteso anche ai cittadini, al personale sanitario, ai dipendenti, alle associazioni, e a tutte le forze politiche. «In quell’occasione», afferma in una nota il gruppo consiliare di maggioranza LiberAtessa «si predisporrà un ordine del giorno per chiedere con determinazione alla giunta regionale di centrosinistra guidata da Luciano D’Alfonso e in particolare all’assessore Silvio Paolucci, di rimuovere il provvedimento della direzione generale della Asl di chiusura dei reparti di Ortopedia, Chirurgia e blocco operatorio dell’ospedale di Atessa e di attivarsi per tutelare, valorizzare e potenziare la nostra struttura ospedaliera, che vanta una lunga e consolidata tradizione di efficienza».
L’ospedale di Atessa fu istituito il 20 dicembre 1851. «Le tappe del lungo e angosciante ridimensionamento del nostro ospedale» afferma LiberAtessa «iniziano quando, sindaco di centrosinistra è Cellucci, la Giunta Regionale, anch’essa di centrosinistra, di Ottaviano Del Turco, decreta la chiusura di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria condannando la città e tutto il territorio a essere privati di servizi essenziali. Con Gianni Chiodi, l’ospedale non ha subito altri tagli grazie» afferma LiberAtessa «all’assessore regionale Luigi De Fanis che si è sempre opposto alle proposte di smantellamento o di chiusura estiva dei reparti».
Sulla vicenda ospedale i consiglieri comunali di Movimento Atessa Unita, hanno scritto a D’Alfonso e a Paolucci, per chiedere la revoca o la sospensione del provvedimento che cancella i reparti chirurgici del San Camillo. «Per il periodo luglio-settembre 2014, ad Atessa, erano previsti 255 interventi, programmati da tempo, che sicuramente non potranno essere effettuati a Lanciano. Tutto ciò comporta una fuga verso altre aziende, altre regioni e verso il privato».
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