Tassa-bis sui rifiuti «È un conguaglio, tutti devono pagare»

L’ufficio comunale tributi interviene sul ricorso di un utente «I conteggi sono esatti, non c’è stata la doppia imposizione»

LANCIANO. «Nessuna doppia imposizione per la tassa di smaltimento dei rifiuti, bensì un conguaglio in seguito all’adeguamento della tariffa per il 2013». L’ufficio tributi risponde negativamente alla richiesta di rimborso presentata da un contribuente, secondo il quale, tra la rata in acconto Tares e il saldo della Tarsu, regolarmente pagati, avesse alla fine pagato due volte per lo stesso servizio.

Dal settore finanze arriva un “no” secco alla richiesta, che gela anche eventuali altri ricorsi sullo stesso tema. L’ufficio tributi parte dai calcoli sul caso specifico di Francesco Paolo D’Orsogna, proprietario di un immobile adibito in parte ad abitazione e in parte a studio professionale, il quale chiedeva all’ente il rimborso dei 167 euro di saldo Tarsu poiché, a parer suo, dalla cifra non erano stati scomputati gli importi già versati come acconto Tares. Tutto falso secondo l’ufficio tributi che, cifre alla mano, dimostra come dalla somma totale con la tariffa maggiorata - con il ritorno alla Tarsu il consiglio comunale l’ha aumentata del 19% per le abitazioni e del 33% per le altre tipologie - sia stata detratta la tariffa di acconto e che al contribuente sia arrivato il semplice conguaglio, oltre alla quota (0,30 euro al metro quadrato) che va a finire direttamente nelle casse dello Stato.

«I conteggi sono esatti, non esiste alcuna doppia imposizione», sottolinea l’ufficio diretto da Paolo D’Antonio, che non rimborserà il contribuente e sconsiglia altre iniziative simili, «questo ente ha determinato le tariffe applicando la legge che prevede la copertura integrale dei costi di gestione del servizio smaltimento rifiuti. Lo stesso organo di revisione contabile ha espresso parere favorevole al provvedimento di adozione delle tariffe». Le quali, ricordano dal Comune, sono state aumentate «a causa dell’aumento del costo del trasporto dei rifiuti indifferenziati (circa 900 mila euro in più, ndc) nell’impianto della Deco spa in contrada Casoni, a Chieti, e non per altri motivi. Quello delle tasse è un tema troppo delicato», sottolineano dal Comune, «bisogna evitare strumentalizzazioni, anche da parte della minoranza, che alimentano, magari, false aspettative». (s.so.)

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