Tassa sui rifiuti, rischio aumento Ferrara: non siamo noi a decidere
La chiusura della discarica Casoni accende lo scontro con l’opposizione che denuncia tariffe in crescita Ma gli amministratori passano alla difesa: è prematuro, ora è Agir a gestire il futuro appalto e le spese
CHIETI. Dopo trent’anni di attività la storica Discarica di via per Popoli gestita dalla Deco Spa ha chiuso. Ieri è stato smaltito l’ultimo sacchetto di rifiuti. Si chiude quindi un’epoca, se consideriamo che nell’impianto sono passate tonnellate di rifiuti teatini. Ma cosa succederà adesso all’impianto? Come verranno smaltiti i rifiuti e, soprattutto, ci saranno ripercussioni sulle tasche dei cittadini? Ebbene, gli aumenti non sono da escludere. A Chieti, capoluogo abruzzese capofila per i costi della Tari (in solo un anno c’è stato un aumento del 8,6%) potrebbero quindi esserci ancora delle sorprese in bolletta. Ma l’amministrazione frena le polemiche e rigetta le responsabilità all’Agir, l’Autorità di gestione integrata dei rifiuti urbani che tra pochi mesi avrà a carico la gestione del servizio e del futuro appalto.
LO SCONTRO Tra le 126 pagine del Dup (Documento unico di programmazione) si legge di un «cambiamento radicale» per la gestione dei rifiuti dal 2024. Sarà quindi l’Agir, e non più il Comune, a gestire entrate e spese del servizio. Una svolta che per l’opposizione si tradurrà in un aumento «minimo del 5%», segna il consigliere di Forza Chieti Stefano Maurizio Costa. Ma gli amministratori passano alla difesa: «Per lanciare allarmi è necessario avere cognizione della materia di cui si parla», dicono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente Chiara Zappalorto, «cosa che Costa non ci sembra governi alla perfezione, visto che pur di gridare e accusare chi amministra nel periodo più difficile di questa città, dice cose che con la realtà non c’entrano nulla. Non si riesce a capire, ad esempio, come Costa possa evitare la chiusura della discarica, visto che l’impianto ha ormai raggiunto la volumetria massima per l’indifferenziato». E ancora: «gli allarmismi ingiustificati si contrappongono al doveroso impegno di amministrare la città, trovando soluzioni realistiche a problemi ed emergenze in modo innovativo e con la capacità di visione, sintesi e pragmatismo. Se il consigliere ha bisogno di informazioni, ce le chieda prima di gridare».
GLI AUMENTI Quanto agli aumenti, sindaco e assessore non vogliono lanciare falsi allarmi: eppure il rischio rimane. «È prematuro parlare di aumenti Tari», dicono, «perché sarà Agir a gestire la gara per trovare il nuovo soggetto gestore e il luogo del conferimento dal 2024 in poi». Da inizio anno sarà quindi l’Autorità a gestire l’impianto storico che negli anni, oltre alle tonnellate di rifiuti teatini, ha smaltito anche quelli della capitale. «Non è detto che ci siano aumenti», continuano Ferrara e Zappaalorto, «è prematuro anche in ragione del fatto che le tariffe Tari seguono l’andamento della raccolta differenziata e visto che per Chieti la percentuale è in aumento costante e progressivo, se ci sarà l’opportunità di farlo, come auspichiamo e com’è già accaduto l’anno scorso, le cifre potrebbero essere inferiori a quelle odierne che scontano più che la procedura di dissesto degli adeguamenti connessi all’Istat e in ogni caso non superiori all’8%».
LO SCONTRO Tra le 126 pagine del Dup (Documento unico di programmazione) si legge di un «cambiamento radicale» per la gestione dei rifiuti dal 2024. Sarà quindi l’Agir, e non più il Comune, a gestire entrate e spese del servizio. Una svolta che per l’opposizione si tradurrà in un aumento «minimo del 5%», segna il consigliere di Forza Chieti Stefano Maurizio Costa. Ma gli amministratori passano alla difesa: «Per lanciare allarmi è necessario avere cognizione della materia di cui si parla», dicono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente Chiara Zappalorto, «cosa che Costa non ci sembra governi alla perfezione, visto che pur di gridare e accusare chi amministra nel periodo più difficile di questa città, dice cose che con la realtà non c’entrano nulla. Non si riesce a capire, ad esempio, come Costa possa evitare la chiusura della discarica, visto che l’impianto ha ormai raggiunto la volumetria massima per l’indifferenziato». E ancora: «gli allarmismi ingiustificati si contrappongono al doveroso impegno di amministrare la città, trovando soluzioni realistiche a problemi ed emergenze in modo innovativo e con la capacità di visione, sintesi e pragmatismo. Se il consigliere ha bisogno di informazioni, ce le chieda prima di gridare».
GLI AUMENTI Quanto agli aumenti, sindaco e assessore non vogliono lanciare falsi allarmi: eppure il rischio rimane. «È prematuro parlare di aumenti Tari», dicono, «perché sarà Agir a gestire la gara per trovare il nuovo soggetto gestore e il luogo del conferimento dal 2024 in poi». Da inizio anno sarà quindi l’Autorità a gestire l’impianto storico che negli anni, oltre alle tonnellate di rifiuti teatini, ha smaltito anche quelli della capitale. «Non è detto che ci siano aumenti», continuano Ferrara e Zappaalorto, «è prematuro anche in ragione del fatto che le tariffe Tari seguono l’andamento della raccolta differenziata e visto che per Chieti la percentuale è in aumento costante e progressivo, se ci sarà l’opportunità di farlo, come auspichiamo e com’è già accaduto l’anno scorso, le cifre potrebbero essere inferiori a quelle odierne che scontano più che la procedura di dissesto degli adeguamenti connessi all’Istat e in ogni caso non superiori all’8%».