Traffici e cultura, dialogo con la Croazia

Delegazione di Komiza in città per la ripresa dei rapporti commerciali tra le due sponde dell’Adriatico

LANCIANO. Il Comune è capofila del progetto che punta a ristabilire e promuovere le relazioni culturali tra le due sponde dell’Adriatico. Una delegazione croata è stata ricevuta in municipio, per l’incontro istituzionale “Sulle antiche rotte: verso una identità culturale adriatica”, che si inserisce nel progetto di riapertura del traffico navale fra le sponde dell’Adriatico e di ripresa dei rapporti commerciali e culturali. L’iniziativa coinvolge l’associazione ContrAppunto di Giacomo De Crecchio, la casa editrice Carabba, presieduta da Antonino Serafini, e l’associazione “Ad Adriaticum”, rappresentata da Bogdana Trivak.

«Nel Medioevo le fiere di Lanciano avevano assunto un ruolo di protagoniste nello sviluppo economico e dell’integrazione tra i popoli delle due sponde dell’Adritico», spiega il sindaco Mario Pupillo, «l’iniziativa dell’amministrazione, insieme al Comune di Komiza, intende sottolineare la modernità e l’attualità di quelle idee e farle tornare a vivere in un progetto che non può non essere innanzitutto culturale».

«Riprendere i rapporti con l’altra sponda adriatica è restituire a Lanciano un ruolo che aveva già in passato», sottolinea il vicesindaco Pino Valente. «Lanciano in Abruzzo, tra i secoli XVI e XVII, rappresentava, con la potente Venezia e i turbolenti Balcani, un punto di riferimento nel triangolo importante ai fini politici e, soprattutto, commerciali», dice De Crecchio, «esistono, inoltre, insediamenti slavi qui (da Mozzagrogna a Villa Stanazzo, ndc), ma mancano studi etnografici, linguistici e filologici. I contatti culturali possono fare da apripista a commerciali».

Presente il sindaco di Komiza, Tonka Ivcevic, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione nell’anno dell’entrata della Croazia nella Ue, prevista il 1° luglio. «La Regione scelga quali sono i porti di riferimento», sottolinea il presidente del consiglio comunale, Donato Di Fonzo, «perché la comunicazione è difficoltosa, per raggiungere questa zona servono 40 ore di viaggio. Pescara, col problema del dragaggio, si tira fuori, ma Vasto e Ortona sono validi. Le navi potrebbero, poi, trasportare sia passeggeri e sia merci».

Stefania Sorge

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