Tragedia foibe Testimonianze a San Salvo

SAN SALVO. «Interessi di pochi hanno portato a divisioni razziali che mai prima degli anni Quaranta avevano pesato sulle popolazioni nei territori tra Trieste, Fiume e Zara, da sempre caratterizzati...

SAN SALVO. «Interessi di pochi hanno portato a divisioni razziali che mai prima degli anni Quaranta avevano pesato sulle popolazioni nei territori tra Trieste, Fiume e Zara, da sempre caratterizzati dalla presenza e dalla convivenza pacifica di popoli e culture diversi». Così Icilio Degiovanni, uno dei tanti esuli che ha visto parenti e amici morire nelle foibe o lasciare case e affetti, ha salutato oltre 200 alunni delle terze della secondaria di 1° grado “D’Acquisto” (Ic San Salvo) e una rappresentanza dell’Iis “Mattioli”. Il convegno per le manifestioni del Giorno del ricordo nel Vastese, è stato ospitato nella scuola media e organizzato dall’assessorato alla cultura e dal Comitato 10 febbraio di Vasto.

«L’uccisione nelle foibe di tanti italiani e non solo, è stata un atto premeditato per creare paura tra la gente nei giorni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale. Per me non si può che parlare di genocidio nonostante i morti accertati siano 800, cifra che, però, da esule trovo contestabile», aggiunge Degiovanni.

«Bisogna comprendere questi fatti ancora poco conosciuti. I giovani devono conoscere e quale miglior modo se non attraverso una testimonianza diretta», puntualizza l’assessore alla cultura Giovanni Artese. «Le classi terze sono impegnate in un percorso della memoria che le porterà nei luoghi italiani dell’olocausto e delle foibe: Trieste, San Sabba e Basovizza», anticipa il dirigente scolastico Pierino Delle Donne.

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