Trattamento rifiuti Mozione sul no a Vallecena
VASTO. Una mozione urgente per riaffermare la netta contrarietà al progetto della società Vallecena è stata presentata dall’ex capogruppo provinciale Pd, Camillo D’Amico (che di recente si è...
VASTO. Una mozione urgente per riaffermare la netta contrarietà al progetto della società Vallecena è stata presentata dall’ex capogruppo provinciale Pd, Camillo D’Amico (che di recente si è autosospeso dagli incarichi politici ed istituzionali). Il documento verrà discusso ed approvato dal consiglio provinciale programmato per i primi di maggio. L’obiettivo è riaffermare il no alla realizzazione di un impianto, con annessa discarica, per lo stoccaggio di rifiuti speciali prevista in località Cicella di Furci. «Come avevo preannunciato nell’assemblea pubblica di Cupello del 16 aprile, ho depositato una mozione alla presidenza dell’ente», fa sapere D’Amico, «essermi dimesso dall’incarico di capogruppo non mi porta ad abbandonare il territorio che rappresento e che intendo tutelare e rappresentare con tutte le mie forze. Il documento si uniforma alla quasi totalità della volontà espressa da 22 sindaci del Vastese. La delibera sarà vincolante per chi amministrerà l’ente nei prossimi mesi, sia perché espressa da un assemblea democraticamente eletta dai cittadini che è di ferma e corale volontà a dire no a un impianto non vocato al territorio del vastese, ma sì a un rilancio del Consorzio intercomunale pubblico del Civeta di Cupello, per il quale invochiamo una maggiore trasparenza e partecipazione nello stilare un nuovo piano industriale da pensare nell’ambito dell’attuazione della legge di riforma della normativa quadro regionale (45/2007)». D’Amico ricorda che «la contrarietà all’impianto di Furci è legato anche al fatto che nel comparto allignano affari dove i fenomeni delinquenziali sono abbastanza frequenti e le cronache lo riportano quasi con cadenza quotidiana (terra dei fuochi e Bussi) e alla volontà di preservare e rilanciare il ruolo del Consorzio Civeta nell’Ato regionale per sostenere la raccolta differenziata e far diventare il rifiuto una risorsa che genera nuova occupazione, stabilizza quella che c’è e rispetta l’ambiente». Nella mozione vengono ribadite le ragioni del no: tra queste il rischio idrogeologico non scongiurato dalle modifiche progettuali. (a.b.)