Incontri sessuali in uffici assicurativi e palestre: interrogato in carcere uno degli arrestati

Tre ragazze nell’inchiesta

Prostituzione, ascoltate le donne «offerte» dalla gang

LANCIANO. Tre ragazze, tutte more, di bell’aspetto e connazionali. Sono state rintracciate dai carabinieri le donne che figurano nell’inchiesta sullo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione tra Lanciano e Pescara e sfociata in tre arresti. Gli investigatori devono accertare se le tre, romene, sono state indotte a vendere il loro corpo in uffici assicurativi e palestre.

L’inchiesta.
E’ stata aperta dopo che una donna, H.S., 20 anni, con un figlio di 24 mesi, allettata a raggiungere l’Italia con la prospettiva di un lavoro, si è ritrovata a battere i marciapiedi della riviera di Pescara. A ciò, secondo le accuse, era costretta da Elena Carlet, 27 anni, badante; dal marito, Stefan Ion Miroiu, 24 anni, manovale, entrambi residenti a Lanciano, e da Valentin Nelu Pohrob, 37 anni, recluso a Siena per reati contro il patrimonio. I tre, per i carabinieri di Lanciano coordinati dal capitano Geremia Lugibello, avrebbero creato una organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione, soprattutto nel periodo in cui la Carlet - che si concedeva a pensionati facoltosi e in studi assicurativi e palestre frentane - era incinta e aveva bisogno di una sostituta. Ma H.S. è andata in caserma e ha denunciato.

Il dono dei 30 euro.
Li ha ricevuti H.S. da un uomo che l’aveva abbordata a Pescara per fare sesso. Dopo avere pattuito il prezzo della prestazione, lei ha spiegato che non era quello il lavoro che pensava di svolgere in Italia. L’uomo si è quasi commosso e, senza pensare più al rapporto, le ha lasciato tre banconote da dieci euro dicendole che era disposto ad ospitarla in casa qualora ne avesse avuto bisogno. La giovane - sempre guardata a distanza dai connazionali che la facevano prostituire - ha ringraziato ma aveva già deciso di presentare la denuncia.

Le indagini.
I carabinieri stanno ascoltando alcune romene che facevano parte del giro: devono accertare se le donne erano costrette a quel lavoro dai tre connazionali arrestati. Anche l’Interpol si è mossa: verifica in Romania se i tre erano conosciuti alle forze dell’ordine per l’ingresso in Italia di giovani da avviare al meretricio.

Gli interrogatori.
Ha cominciato Miroiu, ascoltato ieri nel carcere di Villa Stanazzo dal giudice per le indagini preliminari Francesca Del Villano Aceto. Assistito dall’avvocato Paola Zulli, in tre quarti d’ora ha chiarito la sua posizione rispondendo alle domande del Gip. Lunedì la decisione sulla rimessione in libertà. Lo stesso giorno in cui sarà interrogata la moglie di Miroiu, la Carlet.

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