Tribunale del malato: al Bernabeo c’è disorganizzazione

Il presidente Tatasciore replica al direttore sanitario Budassi dopo il caso del paziente trasferito da Ortona a Chieti

ORTONA. «Se Chieti e Ortona fanno rete nell'assistenza, come spiega il direttore sanitario Amedeo Budassi, lo stesso non si può dire per una "rete" del personale, che non esiste dal momento che il Bernabeo non soffre tanto di una crisi di organico, quanto di organizzazione del lavoro che è il suo tallone d'Achille». Dopo il caso del trasferimento obbligato al clinicizzato di un paziente in procinto di essere operato a Ortona per cancro al colon, ritorna alla carica Giuseppe Tatasciore. Partendo dal suo osservatorio al Bernabeo, il presidente del Tribunale per i diritti del malato ortonese rivolge un appello accorato per l'efficienza della rete ospedaliera teatina. «Con la direzione generale della Asl cerchiamo il confronto, da cittadini che in servizio volontario negli ospedali vivono quotidianamente le sofferenze con i degenti e le loro famiglie», spiega. Poi sciorina la questione del personale, ormai al centro di un dialogo tra sordi. «Tra ospedale e Distretto sanitario di base», chiarisce, «sono in servizio quasi 600 tra medici, infermieri e personale delle altre specialità. In apparenza non c'è una carenza di organico, che però si nasconde nelle pieghe dell'organizzazione delle attività. In questo organico vi sono diversi elementi», prosegue Tatasciore, «assegnati a posti e mansioni non del tutto consoni al loro profilo professionale, e parliamo di persone che per patologie accertate o ragioni personali non possono svolgere in piena efficienza il servizio di competenza. E' il caso, per esempio, di quasi due terzi dell'organico dei chirurghi, settore chiave vista la specializzazione assegnata al Bernabeo che nei progetti più volte sbandierati sarebbe stato il polo chirurgico della Asl chietina». Il presidente del Tdm ortonese concede che «i numeri del personale in servizio, valutati sulla carta, potrebbero dare l'impressione di un Bernabeo a organico completo. Ma se si procedesse a una revisione caso per caso, anche Budassi sarebbe d'accordo con noi sulle carenze. E il caso della terapia intensiva, la cui indisponibilità ha costretto al trasferimento del paziente oncologico al clinicizzato, sarebbe soltanto un esempio». Tatasciore rivela quindi un dettaglio rimasto finora in ombra. «Una seria ricognizione dell'organico rivelerebbe che al Bernabeo c'è perfino personale in esubero, aspetto finora poco apparente a causa della discutibile organizzazione del lavoro, fenomeno ormai d'annata e risalente a molti anni fa. Ci sono invece settori», annota il presidente del Tdm ortonese, «in cui gli infermieri in servizio sono preziosi, come il Laboratorio analisi, l'Ortopedia, la Chirurgia e l'area medica». Tatasciore si rivolge al manager Francesco Zavattaro, destinatario all'inizio della settimana di una lettera sulla questione del personale. «Ci chiediamo quanto debba ancora perdurare questa situazione, ma soprattutto chiediamo al direttore generale l'impegno a incontrarci al Bernabeo e verificare in loco la serietà dei problemi posti dal Tribunale per i diritti del malato». Un incontro il Tdm l'ha già invece ottenuto con il neo sindaco Vincenzo D’Ottavio.

Francesco Blasi

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