«Tribunale, serve l'impegno di tutti»

Tenaglia: il no del governo ai lavori di ristrutturazione ci sorprende

CHIETI. «La risposta fornita dal governo, nella persona del sottosegretario alla Giustizia onorevole Giacomo Caliendo, alla interrogazione del senatore Giovanni Legnini e dell onorevole Lanfranco Tenaglia, lascia evidentemente perplessi».

Il presidente dell'Ordine degli avvocati di Chieti Pierluigi Tenaglia non si lancia in polemiche e attacchi diretti ma la risposta del Governo che ammette di non avere soldi per la ristrutturazione del tribunale di Chieti, suscita sconcerto tra gli avvocati.  Tenaglia ieri è intervenuto in modo diretto sulla questione osservando che «il problema della inagibilità del Palazzo di Giustizia di Chieti, non può essere licenziato con il semplice riferimento alla indisponibilità di risorse per l edilizia giudiziaria». 

Il presidente degli avvocati teatini puntualizza che quello che viene chiesto al Governo «non è un intervento immobiliare» «bensì», scrive Tenaglia, «la ristrutturazione e riqualificazione statica dell immobile già adibito a Tribunale e danneggiato dal sima dell Aprile 2009».  Quello che sta a cuore agli avvocati rimarca Tenaglia sono i gravi disagi che sono costretti a subire tutti i lavoratori della giustiza, magistrati, avvocati, il personale giudiziario fino ai cittadini. 

«La preoccupazione dell'Avvocatura a questo punto, è quella che la situazione attuale, portatrice di evidenti disagi a tutti gli operatori ed utenti, possa perdurare a tempo indeterminato nel disinteresse generale».  Una cosa ci tieene a scongiurare Tenaglia come presidente dell'Ordine, che la vicenda possa diventare «motivo di polemica politica», tanto che auspica una azione corale che possa portare a una conclusione positiva. 

«La risoluzione del problema necessità dell'impegno di tutte le istituzioni interessate e del contributo convergente di tutte le forze politiche abruzzesi», dice tenaglia, «nelle persone dei loro rappresentanti parlamentari, regionali, provinciali e locali, a prescindere dallo schieramento di appartenenza. Soltanto lo sforzo congiunto di tutti i soggetti interessati saprà superare le criticità esistenti, diversamente si rischia di trascinare la questione a mera polemica politica, cosa che non interessa l'avvocatura». 

Tenaglia ricorda anche lo «sforzo quotidiano» fatto dal Consiglio dell'Ordine in questi mesi per giungere all'avvio delle opere, coinvolgendo nella attività l'Avvocatura regionale».  Così come, fa presente Tenaglia, si è tenuta lo scorso 3 luglio, una riunione del Cofa (Consiglio degli ordini forensi abruzzesi), nel corso della quale è stato approvato un Ordine del giorno di solidarietà all'Avvocatura Teatina e un appello a quanti possono intervenire, dal ministero alla regione ai parlamentari.

In questo senso Tenaglia auspica che anche l'iniziativa fissata per lunedì a Roma presso il Ministero della Giustizia una riunione della Commissione di manutenzione del Tribunale di Chieti possa riuscire nella individuazione dei fondi necessari per l'intervento di ristrutturazione.  Ma secondo gli avvocati ora non c'è più tempo da perdere.  «E' arrivato il momento di risposte chiare e di impegni concreti», dice Tenaglia, «necessari per scongiurare una situazione di grave disagio per l amministrazione della giustizia a Chieti, laddove ulteriori ritardi renderanno evidente l'assunzione di una responsabilità politica nei confronti della classe forense e della intera città».

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