LANCIANO

Truffa delle auto, 70 intestate ad un prestanome

La guardia di finanza scopre attività imprenditoriale abusiva, esercitata da un soggetto di origini campane con il reddito di cittadinanza

LANCIANO. Il Comando provinciale della guardia di finanza Chieti,  ha denunciato due presunti commercianti di auto per i reati di falso in atto pubblico determinato dall’altrui inganno, truffa aggravata ai danni dello Stato ed indebita percezione del reddito di cittadinanza. I finanzieri hanno accertato l’esistenza di una vera e propria attività imprenditoriale nel settore del commercio di autovetture, totalmente abusiva, esercitata da un soggetto di origini campane, il quale ha intestato ad un connivente prestanome 70 autovetture, seppur le stesse, di fatto, erano state cedute ed utilizzate da terzi. Molti dei veicoli sono risultati essere nella disponibilità di soggetti pluripregiudicati, talvolta utilizzati - per la maggior parte nelle zone campane e foggiane - per compiere fatti delittuosi inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio.

In particolare, i finanzieri frentani, a seguito di perquisizione effettuata presso l’abitazione dell'uomo campano, hanno sequestrato circa 40 carte di circolazione riconducibili ai predetti automezzi. Successivamente, i militari hanno provveduto a notificare al P.R.A. ed alla M.C.T.C. il blocco anagrafico, emesso dalla Procura di Lanciano, finalizzato alla cancellazione d’ufficio dei 70 veicoli intestati al prestanome ed alla limitazione delle eventuali future operazioni di acquisto e vendita da parte del soggetto. Ne consegue che, qualora venissero individuate le autovetture ia seguito di controllo nei confronti del soggetto che ne ha la disponibilità, le medesime verranno poste sotto sequestro e radiate dal Pubblico Registro Automobilistico.

Nel medesimo contesto operativo, è stato anche acclarato che, sia l’evasore totale che il prestanome intestatario delle autovetture, percepivano indebitamente il cd Reddito di cittadinanza arrecando un danno per l’Erario quantificato in oltre 35.000 euro. I militari hanno trasmesso un’informativa di reato all’Autorità giudiziaria competente e segnalato l’illecito all’I.N.P.S. per la revoca del beneficio ed il recupero delle somme non spettanti.

Il Comandante Provinciale - Col. Michele Iadarola - evidenzia che l’attività ispettiva delle Fiamme Gialle, ora prosegue attraverso controlli di tipo amministrativo volti al recupero delle somme non pagate a titolo di bollo, Imposta Provinciale di Trascrizione e marche da bollo, nonché al recupero della materia imponibile sottratta a tassazione a seguito dell’attività commerciale abusivamente esercitata.