Tunnel infinito, servono altri lavori dopo 10 anni 

Il collegamento pedonale tra il terminal bus e largo Barbella con l’ascensore  Spunta una nuova perizia di variante: il costo lievita da 217mila a 424mila euro

CHIETI. Altri 22.500 euro per «lavori diversi e maggiori rispetto a quelli inizialmente previsti per cause impreviste e imprevedibili». Aumentano i costi del tunnel infinito tra il terminal bus e largo Barbella, un cantiere maledetto che, partito nel 2009 con l’amministrazione dell’allora sindaco Francesco Ricci, non è stato ancora completato dopo 10 anni. Tre amministrazioni si sono alternate per collezionare un record negativo. Adesso, quell’ascensore che avrebbe dovuto portare un fiume di pendolari fino al centro della città è nascosto da un telone azzurro. Secondo le stime del sindaco Umberto Di Primio e dell’assessore Raffaele De Felice, i lavori avrebbero dovuto essere finiti tra la «primavera prossima e l’inizio dell’estate» del 2018. Ma quella scadenza è stata sempre spostata in avanti.
Se i tempi dell’apertura continuano a rimbalzare, tanto che adesso in Comune nessuno si azzarda a fare previsioni sull’inaugurazione, sale anche il conto dell’appalto: all’importo iniziale di 217mila euro, via via si sono aggiunti altri «lavori imprevisti» che hanno portato il totale a 424.526,58 euro, Iva compresa. Così dopo la perizia di variante da 115mila euro aggiuntivi per «l’ultimazione del parallelepipedo in vetro dell’uscita ascensori su largo Barbella e l’installazione di una trave reticolare per il lucernario; il ripristino degli impianti e la manutenzione degli ascensori; le finiture e i collaudi per la messa in esercizio e la sistemazione del piano archeologico», ecco un’altra mini stangata da 22.500 euro (più Iva, per un totale di 24.750 euro). A fronte degli «imprevisti» del cantiere nel centro della città – un collegamento pedonale con due ascensori che risalgono in largo Barbella in 20 secondi – sono cambiati gli interventi e i costi: «Nel corso dei lavori», spiega l’ultima determina di affidamento dei lavori, «si è evidenziata la necessità di redigere una perizia finale di assestamento con quantità di lavori diversi e maggiori rispetto a quelli inizialmente previsti, ai quali, per contro, corrispondono minori lavori per alcune categorie, per cause impreviste e imprevedibili». E a fare i lavori sarà sempre la Clp Costruzioni srl di Pomigliano d’Arco, la stessa ditta che ha vinto l’appalto originario: «L’impresa», dice ancora la determina comunale, «si è resa disponibile, senza alcuna eccezione, a eseguire i lavori di perizia alle stesse condizioni e prezzi di quelli principali».
Inizialmente i lavori erano cominciati con la ditta Tecnovie di Isola del Gran Sasso, poi fallita. Il fallimento aveva provocato lo stop dei lavori. Il contratto con l’impresa, poi, era stato rescisso nel 2013 e l’appalto per il completamento era andato alla Clp che aveva presentato un ribasso d’asta del 34% circa. I lavori sono ripartiti nel 2017.
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