Tutta la città festeggia con le forze armate i 64 anni della Repubblica

CHIETI. 64º anniversario della fondazione della Repubblica da ricordare.  Tra parate, stand espositivi, omaggio ai caduti in guerra, medaglie d'onore ed esibizioni dimostrative: nel centro storico e allo Scalo la data storica del 2 giugno è stata celebrata con la mobilitazione dell'intera città.  E così dalla villa comunale, base di partenza della cerimonia con la solenne deposizione della corona di fiori in onore ai caduti di guerra, la festa della Repubblica è stata accolta con sorrisi e partecipazione della cittadinanza. 

In particolare, suggestivi i diversi momenti che hanno animato piazza San Giustino.  Dopo la consueta cerimonia dell'alzabandiera e la sfilata delle associazioni combattentistiche e dei diversi reparti delle forze armate, si è passati ai riconoscimenti.  Per l'occasione, infatti, schierati in prima fila sul palco, oltre ai quattro reduci dei campi di prigionia (vedi box), tutte le autorità politiche locali, il sindaco Umberto Di Primio, la giunta, e poi il prefetto della Provincia di Chieti Vincenzo Greco che, subito dopo la poesia della pace letta da Monsignor Giacomo De Cecco, ha preso per primo la parola sottolineando la necessità del lavoro di sinergia per far fronte ai diversi problemi sociali emersi in questi anni: «Per l'interesse generale è necessario accentuare l'impegno per razionalizzare le strutture e valorizzare le risorse che abbiamo a disposizione.

Il Paese ha bisogno di una buona amministrazione capace di creare risposte concrete per i maggiori problemi sociali, con sobrietà e trasparenza».  Ma non è stata una mattinata solo di parate e sfilate.  Momento molto atteso, infatti, quello della simulazione dei vigili del fuoco.  In considerazione dei numerosissimi interventi operativi effettuati a L'Aquila subito dopo il sisma del 6 aprile 2009, i vigili del fuoco di Chieti hanno infatti simulato un'azione di recupero di un bene di rilevante valore storico-artistico da un edificio di culto con gravi dissesti strutturali.

Specializzati in tecniche di derivazione alpinistica e speleologica, dopo aver creato una teleferica con corde di sicurezza tra il campanile della cattedrale e i portici del prospiciente palazzo Mezzanotte, sospesi a un'altezza di circa 20 metri, hanno effettuato la simulazione.  Mentre in chiusura della cerimonia, sempre dai vigili del fuoco è stato operato lo stendimento in verticale di una bandiera tricolore di quindici metri sulla parete perimetrale della cattedrale di San Giustino.  Poi, tra un portico e l'altro lungo corso Marrucino, gli stand delle forze armate e dei corpi militari dello Stato hanno preso in pugno l'attenzione dei cittadini.  E tra cimeli vari, il 123º Reggimento ha esposto il vessillo originale del tricolore, tessuto e cucito dalle donne teatine nel lontano 1915, prima della loro partenza per raggiungere il fronte.

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