Ucciso dal cinghiale, tanti dubbi

29 Settembre 2010

Gli investigatori: agricoltore morto per un morso. Cacciatori perplessi

ROCCAMONTEPIANO Si svolgeranno questa mattina alle 10 nella chiesa di Santa Maria De Lapide in contrada Terranova i funerali di Giuseppe Legnini, l'agricoltore deceduto lunedì per una ferita al braccio che gli ha reciso l'arteria. I carabinieri confermano che la morte sia da attribuire a un morso di un cinghiale di grossa taglia, ma la popolazione nutre dubbi al riguardo.

Le perplessitàI roccolani e in particolare i cacciatori del paese non sono persuasi che un cinghiale possa aggredire un uomo. A riferirlo è lo stesso sindaco Adamo Carulli che racconta anche di un possibile incidente che può essere accaduto all'agricoltore. Vicino al corpo, infatti, è stato rinvenuto un seghetto. «Aspettiamo ulteriori indagini», dice il sindaco. «Non sono un esperto e ci affidiamo a chi è più competente di noi, ma in paese sono in molti a pensare che si possa essere trattato di un incidente sul lavoro o di un improvviso malore e che solo in un secondo momento siano arrivati i cinghiali, magari attratti dall'odore del sangue».

I carabinieri. A sostenere l'ipotesi di una aggressione da parte di un cinghiale sono i carabinieri in base al referto del medico legale.

L'anatomo-patologo Cristian D'Ovidio ha accertato che la morte dell'anziano agricoltore è da attribuire alla copiosa perdita di sangue in seguito alla ferita di un morso all'altezza del gomito che ha reciso l'arteria. Inoltre i militari hanno trovato le tracce sul terreno lasciate dal grosso animale.

Secondo la ricostruzione degli eventi fatta dall'Arma, l'ottantente si sarebbe recato in un orto non distante dalla sua abitazione in contrada Pomaro. Tra le 16 e le 17, avrebbe subito l'agressione mentre era in piedi e sarebbe caduto a terra privo di sensi senza riuscire prima a lanciare l'allarme, la copiosa perdita di sangue ha fatto il resto. Quando il figlio, preoccupato per il padre, si è recato nell'orto a cercarlo era già troppo tardi.

Le aggressioni. I cinghiali, nonostante siano animali selvatici, non sono soliti attaccare gli uomini. In casi eccezionali, però, e se sentono che i loro cuccioli sono in pericolo possono aggredire. A contrada Pomaro dove è morto Giuseppe Legnini ieri si è recato un amico. Ha trovato il posto da dove è sbucato il cinghiale. «Da giovane anche io sono stato aggredito», racconta l'agricoltore, «quest'area è ormai infestata di cinghiali che rappresentano un pericolo per le persone».

«Non posso entrare nel caso specifico perchè non lo conosco» ha dichiarato il comandante Nevio Savini del corpo forestale dello Stato. «Dobbiamo però constatare che è sempre più difficile tenere i cinghiali lontani dai campi coltivati e che l'animale è sempre meno elusivo, essendosi oramai abituato alla presenza dell'uomo».

Coldiretti. Proprio su questo problema è intervenuta l'associazione degli agricoltori. Il presidente di Coldiretti Abruzzo Simone Ciampoli, dopo aver espresso il cordoglio alla famiglia della vittima, ha richiamato le istituzioni al loro dovere per far fronte a questa emergenza.

«Non è più rinviabile», ha dichiarato Ciampoli, «l'approvazione del regolamento regionale della gestione del cinghiale per evitare che ogni Provincia continui a operare autonomamente e senza coordinamento reale. Il regolamento è fermo in commissione dal 2006 in attesa di un parere. Sono quasi tren'anni che si parla di predisporre strumenti adeguati, nel frattempo noi continuiamo a subire danni al raccolto e ai mezzi meccanici per milioni di euro. Oramai è chiaro a tutti che l'unica soluzione possibile è l'abbattimento».

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