Un informatico candidato sindaco

MIGLIANICO. «Mentre gli altri continuano a parlare di ciò che vorrebbero fare, noi possiamo già raccontare quanto abbiamo già fatto in due anni di lavoro, tra ascolto della gente e analisi dei problemi di Miglianico, con soluzioni che siamo pronti a mettere in campo con un'azione amministrativa efficace e concreta al servizio dei miglianichesi». Presenta così la sua candidatura a futuro sindaco Fabio Adezio, presidente dell’associazione “Miglianico cambia” che già agli esordi aveva annunciato la trasformazione in lista civica per le comunali del 25 maggio.

La nuova formazione aveva già fatto parlare di sè negli scorsi mesi per l’approccio serio all’amministrazione del territorio, la bassa media d’età e l’alto livello di istruzione e specializzazione dei suoi fondatori e una visione della politica lontana dallo schema dei partiti. Sposato, 38 anni e una laurea in Informatica conseguita a Pisa, Adezio è un imprenditore nel settore dell’energia e dell'informatica. «Subito», annuncia il candidato a sindaco, «partiamo con gli incontri nelle contrade, per confrontare direttamente sul territorio tutte le problematiche che abbiamo riscontrato e che stiamo analizzando. È infatti dal costante confronto e dalla condivisione di obiettivi e strategie con i nostri concittadini che intendiamo procedere nella nostra proposta e nella nostra futura amministrazione».

Poi Adezio enuncia un fondamento del manifesto politico di Miglianico cambia. «Come abbiamo più volte ribadito nella squadra che presenteremo agli elettori», spiega, «non ci sarà nessuno di coloro che finora hanno amministrato il paese, perché siamo convinti che il rinnovamento passa sia dalle idee e sia dalle persone. È venuto il tempo per cui chi è stato protagonista delle battaglie del passato oggi deve dare spazio a una generazione ormai adulta ma che mai ha avuto la possibilità di guidare la nostra cittadina ma nello stesso tempo diventare sostenitori di un progetto, quello di “Miglianico Cambia” che, proponendo un rinnovamento, punta comunque a non abbandonare quanto di buono è stato fatto in passato». (f.b.)

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