sant’agata di gessopalena

Un museo nel luogo dell’eccidio

Nasce il Parco della memoria dove i nazisti uccisero 43 cittadini

GESSOPALENA. Un calendario e un museo. Un calendario sul borgo antico di Gessopalena distrutto dalla furia nazista il 3 e 4 dicembre 1943; un museo della Memoria da localizzare nelle povere masserie di Sant’Agata, teatro del massacro di 42 persone di Torricella Peligna nella mattina del 21 gennaio 1944. Una strage dimenticata per tanti anni, efferata e senza pietà, di cui la Procura di Monaco di Baviera aveva individuato i responsabili alcuni anni fa, e di nuovo finita nel vuoto della memoria. Oggi un progetto presentato tre mesi fa dal Comune di Gessopalena alla Confederazione generale delle Associazioni combattentistiche e delle vittime di guerra, è stato selezionato e approvato con pochi altri, e tra centinaia presentati, da una commissione interministeriale con la finalità di creare un “Parco del Museo della Memoria” proprio a Sant’Agata. Unico in Abruzzo.

Se ne è parlato ieri mattina nella sede regionale della Cgil, sponsor del calendario insieme all’istituto superiore “Algeri Marino” di Casoli, al Comune e alla sezione Anpi “Domenico Troilo” di Gessopalena.

«Il progetto non è finalizzato a una manifestazione», ha detto il sindaco Antonio Innaurato, «quindi limitato a un fatto episodico di questo 70° della guerra, ma ha una valenza storico-culturale più alta: recuperare le masserie di Sant’Agata, renderle visitabili, e quindi creare un percorso della memoria strutturalmente stabile, che coinvolga le istituzioni locali ma anche le scuole e le università». Fra un paio di mesi, infatti, una decina di studenti dell’ “Algeri Marino” di Casoli andrà a Londra a studiare documenti e fotografie in un archivio militare britannico, accompagnati da William Brierley, professore emerito dell’Università di Portsmouth. Attività di ricerca, quindi, come ha detto la preside, Costanza Cavaliere, che aiuterà a tener viva la memoria di questi fatti anche dopo che protagonisti e testimoni saranno del tutto scomparsi. Come purtroppo sta succedendo.

Tutto questo sarà finanziato con una somma modesta dal governo, a cui si dovrà rendicontare entro quest’anno. La finalità è la memoria, ma anche la conoscenza di un luogo, Sant’Agata, sito europeo Sic dalla forte valenza naturalistica, abbandonato dai suoi abitanti, ma ricco di vita faunistica, proteso sulla vallata dell’Aventino e dirimpettaio della Majella.

Gino Melchiorre

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