Vasto, è boom di bed&breakfast: 109 nuove strutture in pochi anni

Cambia la ricettività in città con nuove forme di accoglienza, ma intanto chiudono diversi storici hotel. L’assessore Fioravante: «Risultati che testimoniano vitalità e capacità di innovazione del territorio»
VASTO. Diminuiscono gli hotel e aumentano le strutture ricettive extra-alberghiere con i b&bche la fanno da padrona. Sono 109 – stando ai dati diffusi dal Comune – tra bed & breakfast, affittacamere, residence e locazioni imprenditoriali – le strutture aperte dal 2016 ad oggi, cioè durante gli anni del mandato amministrativo del sindaco Francesco Menna. Nello specifico di queste 109 strutture 73 sono b&b, 28 affittacamere, 6 residence e 2 locazioni imprenditoriali. Un risultato che, per il primo cittadino, «testimonia la fiducia crescente degli operatori nel potenziale della città», ma che è sintomo anche di un modo diverso di concepire la ricettività turistica, non più legata agli alberghi – che in città sono diminuiti – ma alle strutture ricettive extra-alberghiere. Soprattutto i b&b vanno per la maggiore, trattandosi di piccole aziende a prevalente conduzione familiare, con meno costi di gestione e una maggiore flessibilità nell’accoglienza.
«Dopo la soddisfazione per i dati relativi alle presenze e agli arrivi in città, possiamo celebrare un ulteriore traguardo. Dall’inizio del mio primo mandato, nel 2016, ad oggi, sono state aperte 109 nuove strutture ricettive extra-alberghiere», dice il sindaco Menna, «un risultato importante che testimonia la vitalità di Vasto e la fiducia crescente degli operatori nel potenziale della città. È motivo di grande soddisfazione per noi vedere come il settore dell’ospitalità continui a crescere in modo così significativo».
Per l’assessore al commercio e alle attività produttive Licia Fioravante «questi risultati testimoniano la vitalità e la capacità di innovazione del tessuto economico cittadino. Le 109 nuove strutture ricettive aperte in questi anni non sono soltanto un numero, ma rappresentano la conferma di un’economia locale dinamica, capace di rinnovarsi e di investire sul territorio. Strutture che alzano sicuramente il segmento delle visite della nostra città. Si tratta di un segnale concreto di fiducia che contribuisce a creare nuove opportunità occupazionali e a rendere la nostra città sempre più competitiva: investire sulla ricettività significa investire sul futuro e sullo sviluppo economico di Vasto».
Per la Confesercenti l’aumento dei b&b ha avuto altri risvolti. «La presenza di questo nuovo tipo di ospitalità, oltre a contribuire all’aumento dei posti-letto, aiuta tantissimo anche il commercio locale», commenta Franco Menna, presidente dell’associazione di categoria, «d’altra parte senza posti letto il turismo non può crescere. Prima di questa rivoluzione Vasto aveva circa 2000 posti letto, un numero che oggi è quasi raddoppiato. In questa scelta hanno influito la Via Verde e ancor prima le riserve naturali. Alcuni hanno fatto rivivere le loro abitazioni abbandonate, altri hanno semplicemente deciso di investire. Come Confesercenti abbiamo sempre chiesto alle amministrazioni di avere più attenzione all’arredo urbano proprio per favorire questo tipo di attività». Aumentano i bed & breakfast, le case vacanze e gli affittacamere ma diminuiscono gli alberghi. Nel giro di tre lustri la città ha perso ben cinque strutture ricettive. L’ultima a scomparire sotto i colpi delle ruspe è stata il Park Hotel di viale Dalmazia a Vasto Marina che, al pari dello storico Hotel Sabrina, è stato demolito per essere trasformato in complesso residenziale con la realizzazione di 48 appartamenti vista mare. Stessa sorte per l’Hotel Panoramic, vicino alla villa comunale, l’Hotel Baiocco alla Marina e l’Hotel Palizzi in pieno centro cittadino.

