Vasto, picchiano il cassiere e rapinano la banca

In due con maschere e taglierini assaltano la filiale Bper di via San Michele: immobilizzato un cliente, preso a calci e pugni un dipendente

VASTO. Rapina in banca alla vigilia della Pasqua. Ieri mattina, poco dopo le 10, due uomini con il volto coperto da maschere e armati di taglierini sono entrati nella filiale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna in via San Michele, a pochi metri dallo stadio Aragona. Mentre uno dei due ha immobilizzato da dietro un cliente che era vicino allo sportello, il complice ha scavalcato il bancone e dopo aver colpito il cassiere alla testa ha continuato a picchiarlo prendendolo a calci. Poi con un tono che non ammetteva repliche e minacciando i clienti, i due malviventi hanno intimato al personale in servizio di aprire la cassaforte. Afferrato il denaro, lo hanno sistemato in alcuni sacchi e sono fuggiti a bordo di una Panda che li aspettava con un complice al volante. Pochi minuti dopo sul posto è arrivata la polizia e il 118. Il cassiere ferito è stato trasferito all’ospedale San Pio. Non è in gravi condizioni ma è sotto choc. Terrorizzati i clienti che erano in banca. La somma portata via è importante. Attraverso le telecamere della videosorveglianza gli investigatori stanno cercando di risalire ai due malviventi armati.
LE TESTIMONIANZE. Il loro accento era meridionale. Uno dei due era molto alto e robusto. Il dirigente del commissariato Fabio Capaldo ha ascoltato il racconto dei dipendenti aggrediti e dei clienti. «È successo tutto in pochi minuti», ha raccontato un cliente, «eravamo in fila. All’improvviso un rapinatore con la maschera da diavolo ha immobilizzato il cliente più vicino alla cassa. Un complice ha scavalcato il bancone e ha picchiato il cassiere. Poi, guardando verso dinoi, ci ha invitati a stare calmi e fermi e soprattutto a non chiamare le forze dell’ordine». Dopo le minacce hanno preso tutti i soldi in cassaforte e sono scappati con un bottino che si aggira su diverse decine di migliaia di euro. Un minuto dopo è scattato l’allarme.
IL SINDACO. La città è terrorizzata. Il sindaco Francesco Menna è stato fra i primi a contattare i responsabili della banca esprimendo la propria solidarietà a dipendenti e clienti. Il primo cittadino è poi tornato a chiedere un’adeguata protezione per la sua città. Non basta. Le associazioni di categoria sono indignate. Così pure l’opposizione consiliare che chiede le dimissioni dell’attuale giunta.
LE REAZIONI. «Siamo stanchi di chiedere consigli straordinari», afferma la minoranza, «i cittadini sono stanchi di vivere queste situazioni non più tollerabili. Solo il sindaco Menna non sembra stanco. Questa è un’amministrazione timida e molliccia che deve andare a casa», sostengono Davide D’Alessandro, Alessandro D’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani, «il problema della sicurezza si risolve con un uso massiccio di forze dell’ordine in un pericoloso contesto di confine, non chiudendo le stazioni di polizia le forze dell’ordine. Basta con il buonismo». «Non ci stancheremo mai», interviene Marco Di Michele Marisi (Giovani in movimento), «di chiedere e ripetere che in cima all’agenda politica, amministrativa, istituzionale, devono essere messi interventi importanti volti ad arginare il fenomeno della criminalità a Vasto e nel Vastese. Invece, abbiamo assistito all’esatto contrario, culminato con la soppressione della polizia stradale. La preoccupazione sta nel fatto che così come per accadimenti precedenti simili a quello di oggi si lascerà andare la barca dove va, aspettando che la tempesta si plachi, per poi proseguire in una inerzia che i cittadini mal tollerano. È invece indispensabile, una volta per tutte, prendere decisioni importanti, chiedendo il rafforzamento di mezzi ed organico delle forze dell'ordine, implementando il sistema di videosorveglianza, attivando i volontari per la sicurezza, difendendo la permanenza del tribunale di Vasto e della Procura della Repubblica».
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