Vasto, sgominata la banda dei matrimoni finti a Santo Domingo

Nozze combinate per ottenere la cittadinanza italiana: cinque arresti. Due di loro sono madre e figlia che ingaggiavano uomini italiani pronti a partire in sud Amerca per le finte unioni

VASTO. I matrimoni erano regolari, celebrati sì a Santo Domingo ma con tutti i crismi dell'ufficialità. Peccato che le spose, una volta arrivate in Italia, lasciavano i loro mariti. Ma questi non erano delle vittime, che si prestava ad andare in sud America per sposare queste donne non cadeva in un raggiro d'amore. Affrontavano il viaggio perché pagati dall'organizzazione che gestiva finti matrimoni per far ottenere alle donne caraibiche la cittadinanza italiana.

È di cinque arresti, finora, il risultato di un'operazione dei carabinieri della compagnia di Vasto, coordinata dal maggiore Giancarlo Vitiello, nei confronti di un'organizzazione criminale che combinava matrimoni tra cittadini italiani e donne di nazionalità dominicana. In tutto gli indagati sono ventidue. Lo scopo dell'organizzazione era, come detto, far ottenere permessi di soggiorno.

Permessi regolari in tutto, ma i matrimoni non venivano consumati, anzi, le spose fuggivano. Il meccanismo era semplice: due donne, madre e figlia entrambe cittadine dominicane, ingaggiavano dei falsi mariti in Italia, in particolare in Abruzzo. Questi, dietro il pagamento di una somma di danaro, prendevano un aereo, arrivavano a Santo Domingo e celebravano le nozze. Arrivate in Italia, le donne convivevano con i nuovi mariti fino a che non ottenevano la cittadinanza italiana. Poi scomparivano lasciando gli uomini soli ma, certamente, non disperati.