Vasto, spaccio di eroina e cocainano al patteggiamento per i 7 capi dei clan

Gli accusati rischiano da 10 a 25 anni di carcere, i difensori chiedono il giudizio abbreviato

VASTO. Operazione Tramonto: no al patteggiamento per le presunte figure apicali dell'organizzazione dello spaccio. Gli avvocati Raffaele Giacomucci e Nicola Artese, difensori di Fabio Martusciello, 29 anni, di Gissi; la sorella Sandra, 34 anni; il cognato Giuseppe Florio, 37 anni, di Napoli; Antonio Sacco, 39 anni, di Termoli; Lorenzo, 41 anni, e Giovanna Cozzolino, 24 anni, di Scafati (Salerno) e Italia Belsole, 28 anni, di Gissi, puntano ora al al giudizio abbreviato.

Se riconosciuti colpevoli rischiano condanne dai 10 ai 25 anni di carcere. «Spero che la procura accordi il giudizio immediato. Nel qual caso sono intenzionato a chiedere il rito abbreviato per i miei assistiti», conferma l'avvocato Raffaele Giacomucci, legale di Fabio Martusciello e dei suoi familiari.

La stessa richiesta sarà presentata dall'avvocato Nicola Artese per Italia Belsole, la moglie di Lorenzo Cozzolino. Ma la data del giudizio sembra ancora lontana.

I riflettori sulla maxi-retata che portò in carcere 43 abruzzesi e registrò altri venti indagati residenti fuori regione, si sono spenti da settimane. Non si è però fermata l'attività investigativa, concentrata soprattutto su Napoli e Caserta.

I controlli dei carabinieri di Vasto e della Dda, coordinati dal colonnello Giuseppe Cavallari, hanno permesso di individuare la presunta organizzazione della rete di spaccio e l'esistenza di almeno tre gruppi malavitosi composti per lo più da famiglie partenopee e rom che, per gli investigatori, erano dedite all'approvvigionamento di sostanze stupefacenti provenienti dall'area pugliese e campana. La coppia Cozzolino-Belsole sarebbe stata a capo del filone operante nel Medio e Alto Vastese, in Val di Sangro e a Pescara. Il secondo gruppo, capeggiato dalla famiglia Martusciello di Napoli, avrebbe operato sull'asse Napoli-Vasto-San Salvo. Un terzo gruppo, diretto da Antonio Sacco e Pasquale Bevilacqua, avrebbe gestito il corridoio San Severo-San Salvo. (p.c.)

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