Wwf e Confcommercio insieme contro la grande distribuzione a Chieti

Vetrine e insegne spente per un'ora il prossimo 29 febbraio contro i nuovi insediamenti e discount

CHIETI. Confcommercio e Wwf hanno organizzato per il prossimo 29 febbraio a Chieti una serrata del piccolo commercio contro l'insediamento di nuovi centri commerciali e discount in città. Le vetrine e le insegne resteranno spente dalle 18 alle 19. L'iniziativa, denominata «Spegniamo le luci e accendiamola speranza», vuol essere anche una sorta di azione dimostrativa contro l'ormai imminente arrivo a Chieti di quattro nuovi punti vendita della grande e media distribuzione. Un discount del gruppo Eurospin, è già stato inaugurato in viale Abruzzo allo Scalo.

«Vogliamo immaginare la città del futuro senza i piccoli negozi - dice Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti - ovvero una città sempre più vuota, senza negozi, senza luci e in buona sostanza senza vita. La categoria è esasperata ed è giunta allo stremo delle forze. Nel 2015, nella sola città di
Chieti, ci sono state 224 nuovi iscrizioni di piccoli negozi a fronte, però, di ben 436 cessazioni con un saldo negativo di 212 unità. La crisi del piccolo commercio - lamenta Tiberio- è dovuta sicuramente alla crisi economica, al fatto che il piccolo commercio è meno innovativo, ha meno strumenti, ma è peggiorata anche da una concorrenza forte e schiacciante della grande distribuzione».

«Abbiamo censito più di 45 unità commerciali, tra supermarket, discount e alimentari di media superficie - aggiunge Tiberio - sull'intero perimetro urbano. Per questo la domanda sorge spontanea: Chieti ha bisogno davvero di altri insediamenti che essi siano di piccola, media o grande distribuzione? Ci piacerebbe sapere di chi si stanno curando gli interessi».

Secondo Luciano Di Tizio, referente del Wwf  Abruzzo «con i nuovi insediamenti commerciali si assiste ad un dissennato consumo del suolo, all'aumento del rischio idro-geologico, considerando che due strutture, in via Masci e a ridosso dell'ex ospedale San Camillo, insisteranno su pendici collinari, ed all'ulteriore ingolfamento del traffico in aree delicate della città come, ad esempio, via Pescara. Va poi sottolineato che insieme ai centri commerciali- ha detto ancora Di Tizio - è prevista anche la costruzione di nuovi alloggi, una scelta del tutto incomprensibile in una città che negli ultimi anni sta costantemente perdendo abitanti: 56.127 nel 2004, 52.163 nel 2014, 51.989 al 30 giugno 2015). Non a caso il Wwf denuncia da sempre i persistenti guasti che il trasversale "partito del cemento" continua a perpetrare ai danni della città. A Chieti si costruisce dagli anni ’60 ad oggi senza alcun rispetto del territorio, invadendo anche le aree destinate alla campagna con palazzi abbarbicati su ogni "piega" collinare e i risultati negativi di una simile sciagurata scelta sono purtroppo ben evidenti sia in termini estetici che di sicurezza e di qualità della vita».

Alla serrata aderiranno anche gli ambulanti della città che pubblicizzeranno la protesta con un messaggio diffuso a mezzo altoparlante: lo slogan scelto è «A luci spente per riaccendere la speranza».