Comunicato Stampa: ‘Autonomia differenziata, materiali controcorrente’, l’ultimo libro del costituzionalista Bertolissi

(Arv) Venezia, 17 dicembre 2025
Oggi, a palazzo Ferro Fini, il Consigliere regionale, l’avvocato Alessio Morosin, ha presentato l’ultimo libro del costituzionalista Mario Bertolissi ‘Autonomia differenziata, materiali controcorrente’, Giappichelli Editore, 515 pagine, anno 2025.
Il volume è una collazione di contributi originali sul tema dell’autonomia differenziata nell’ordinamento italiano, con un approccio critico rispetto alla dottrina tradizionale.
Nella prima parte della pubblicazione, l’autore seleziona diversi scritti che presentano una lettura alternativa, non convenzionale, dell’art. 116, comma 3°, della Costituzione, che prevede ‘ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia’ che possono essere attribuite alle Regioni a statuto ordinario.
Nella seconda parte del libro, il professor Bertolissi raccoglie atti e documenti giuridici redatti per conto della Regione del Veneto nei giudizi di legittimità costituzionale relativi alla Legge Calderoli sull’autonomia differenziata e alla proposta di referendum abrogativo della stessa.
Alessio Morosin ha dialogato con il professore universitario Mario Bertolissi intorno all’autonomia differenziata, tema portante del libro, che “fa il punto su quanto è stato fatto alla luce del Referendum sull’Autonomia del 22 ottobre 2017. Ho scelto di presentare la pubblicazione del professor Bertolissi proprio a inizio Legislatura per offrire a tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, strumenti utili per poter mettere in moto azioni politiche trasversali, consapevoli e virtuose, funzionali a dare attuazione allo Statuto della Regione. Il libro rappresenta un punto di partenza per approfondire, per conoscere il tema dell’autonomia e poter poi deliberare con piena cognizione, dando risposta al voto straordinario del Referendum dell’ottobre 2017. Ricordiamoci che lo Statuto della Regione, che siamo tutti chiamati ad attuare, si collega direttamente all’articolo 5, secondo comma, della Costituzione, secondo il quale‘la Repubblica adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento’.
Il Consigliere Morosin ha pertanto invitato i colleghi consiglieri a leggere il libro di Mario Bertolissi, per poter essere concreti nell’azione politica, anche se il promotore della presentazione ha voluto chiarire di “essere convintamente fautore del diritto naturale all’autodeterminazione dei popoli.”
Alessio Morosin, nel suo intervento, ha reso il dovuto merito all’elevato spessore del costituzionalista Bertolissi, “allievo e seguace di quella scuola patavina, che fa capo al professor Livio Paladin, incentrata su una frase emblematica pronunciata dal suo fondatore:‘nulla nel mondo del diritto è estraneo alle vicende della Storia’, ovvero sono i fatti che contano sui formalismi del positivismo giuridico, e proprio dai fatti bisogna partire, come ha fatto Mario Bertolissi nella sua fatica letteraria.”
Il professorMario Bertolissiha esordito ringraziando il Consiglio regionale per l’ospitalità, e ha ricordato di aver svolto per tanti anni “all’interno dell’istituzione ‘Regione’, con la massima libertà, il duplice ruolo di accademico e di avvocato.”
L’autore ha spiegato che il volume “raccoglie la testimonianza di anni e anni di attività e di scritti accademici, ma anche di atti elaborati per i giudizi, per conto della Regione del Veneto, davanti alla Corte costituzionale, dai quali si può comprendere cosa la Regione del Veneto ha fatto, con quale determinazione e, soprattutto, quali argomentazioni essa ha offerto per supportare le proprie rivendicazioni. Un modus operandi, questo, molto diverso dagli argomenti di carattere puramente formale, direi quasi metafisico, che si possono trovare negli atti della controparte.”
“Ho cercato di spiegare quale valore racchiuda in sé la sentenza della Corte costituzionale n. 192 del 2024 che si è pronunciata sulla legittimità costituzionale della Legge ‘Calderoli’ – ha continuato Bertolissi – Una sentenza che viene continuamente ripresa ma che non è stata capita, o che forse è stata letta in una prospettiva che pare collocare le vicende istituzionali fuori dal tempo e dallo spazio, ragionando per discorsi ipotetici fondati sugli assurdi. Con il risultato di identificare uno Stato che non ha mai dato nulla con uno Stato che subisce una rapina, che è privato di ogni cosa, senza poter reagire. La Corte costituzionale si erge a presidio di iniziative inesistenti e destinate a non concretizzarsi mai.”
“Chi legge il libro – ha aggiunto l’autore – si imbatterà spesso nel termine ‘giacobino’, che è colui che, pur ammettendo formalmente la pluralità dei punti di vista, tuttavia pretende che tutti la pensino come lui, ma così non c’è sazio per la diversità di opinioni, non si raggiunge alcun risultato, perché si parla solo a sé stessi.”
Il professor Mario Bertolissi ha anche chiarito che “l’autonomia è indubbiamente uno strumento, perché si chiede di poter agire con mani più libere per raggiungere determinati risultati, ma è soprattutto un fine, in quanto essa è strettamente collegata al pluralismo e alla libertà, rappresenta la condizione per convivere in un sistema di libertà. Ricordo che i regimi illiberali hanno legato le mani ai singoli, che si sono abituati a questa condizione regredendo dallo status di cittadino a quello di suddito. Non illudiamoci di poter conservare le libertà individuali se non riusciremo prima a difendere le autonomie e le libertà dei territori.”
Bertolissi ha voluto chiarire come “mai soldi pubblici sono stati spesi meglio di quelli utilizzati per organizzare il Referendum del 22 ottobre 2017, in quanto essi hanno servito la democrazia. Perché la democrazia rappresentativa ha bisogno di strumenti di democrazia diretta: bisogna saper ascoltare le istanze dei cittadini e dare loro risposte. Restare sordi, chiusi all’interno dei ‘palazzi’, vuol dire non riuscire ad intercettare le aspirazioni e le esigenze dei territori: il risultato non potrà allora che essere la deriva istituzionale, la disaffezione della gente, infliggendo gravi conseguenze al sistema Paese.”
L’autore ha concluso il suo articolato e qualificato intervento sottolineando che “a differenza di come agì la Catalogna, la Regione del Veneto, a seguito del Referendum del 2017, ha saputo restare, nei rapporti con la Corte costituzionale, pienamente nel perimetro istituzionale, esponendo le proprie argomentazioni, ricevendo poi la sentenza e, infine, sapendo ripartire, forte del mandato conferitole dai cittadini veneti.”
Il professor Mario Bertolissi si è congedato lanciando un accorato appello: “Dobbiamo tornare allo spirito dei lavori della Costituente, ai contributi offerti da quei giuristi che sapevano fare ragionamenti giuridici. Dobbiamo essere pratici e capire dove conviene allocare le competenze, nell’interesse in primis del sistema Paese. Basta perdere tempo e far perdere tempo, perché il tempo è denaro; siamo chiamati a pensare in proprio e ad assumerci le nostre responsabilità: questa è l’essenza dell’autonomia. Bisogna sburocratizzare, ma, per farlo, prima è necessario cambiare il modo di ragionare: Stato e Regioni devono confrontarsi sui reciproci interessi; la legge deve servire a risolvere un problema, non a porre ostacoli lungo la strada che porta alla soluzione.”
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