Calcio serie B

Festa di Natale, Sebastiani alla squadra: «Ragazzi, ci salviamo?»

17 Dicembre 2025

Calciatori e vip, 300 ospiti alla cerimonia svoltasi a Città Sant’Angelo: appuntamento del club biancazzurro per gli auguri

PESCARA. Il clima di festa e le luci scintillanti, hanno rallegrato la cena di Natale del Pescara Calcio di lunedì sera, organizzata nel salone del Mood Hotel di Città Sant'Angelo. Tanti invitati, circa 300, tra sponsor, appassionati, personaggi legati ai colori biancazzurri e ospiti istituzionali. Un buffet con un percorso territoriale: dal pecorino ai salumi tipici, dagli anellini alla pecorara ad un timballo abruzzese multistrato. Con un girone infernale per i golosi, totalmente dedicato ai dolci. Per una sera, almeno nelle intenzioni, si è provato a non parlare della classifica anemica, delle recriminazioni, di schemi e definizioni gergali come "quinto di sinistra", che hanno poco di natalizio. Tanti sorrisi, un dj set con ritmi irresistibili, dress code tacito con tanti signori in blazer e cravatta e signore eleganti in abito da sera e make up adeguato. Tra gli ospiti, anche il deputato Guerino Testa, il prefetto vicario Marisa Amabile, il questore Carlo Solimene, l'assessore allo sport di Pescara Patrizia Martelli e il presidente del Coni Abruzzo Antonello Passacantando. I calciatori del Pescara sono arrivati insieme, vestiti allo stesso modo con addosso giacche blu dallo stile vagamente orientale. Al loro fianco, fidanzate, mogli, compagne e parecchi pargoli. Batman-Di Nardo, lunedì sera nelle vesti di un distinto Bruce Wayne con occhiali dalla montatura nera, ha sorriso alla profezia di Gaetano Letizia: «Guardatelo bene, tra qualche anno questo giocherà in serie A». Il padrone di casa, il presidente del Delfino Daniele Sebastiani ha ammesso di sentirsi come l'ultimo dei Mohicani, in un mondo, come quello del pallone, condizionato da fondi esteri più o meno riconoscibili e dal futuro incerto. Per il futuro del Pescara, quello più prossimo, il patron Sebastiani ha chiesto alla squadra riunita sul palco: «Ragazzi ci salviamo?», con un si lunghissimo scandito in coro come risposta. Ettore Cappetti