Comunicato Stampa: CRV - A palazzo Ferro Fini, terza riunione Commissione NAT

20 Maggio 2025

A palazzo Ferro Fini, terza riunione Commissione NAT. Presidente Ciambetti: “Venezia al centro dell’attenzione europea per la tutela dell’ambiente, dell’uomo e delle città”

(Arv) Venezia 20 mag. 2025 - Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, oggi e domani ospita la terza riunione della Commissione NAT – Commissione Risorse Naturali – del Comitato Europeo delle Regioni. Al centro dei lavori, in collaborazione con lo IUAV di Venezia, il processo di adattamento dei territori ai cambiamenti climatici.

In mattinata, i lavori sono stati aperti dall’intervento del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che ha sottolineato come “la Commissione NAT è molto attenta a valutare come l’uomo possa adattare i propri comportamenti, le attività e l’infrastrutturazione dei territori per affrontare i cambiamenti climatici. E Venezia, da secoli, è mirevole esempio di quanto l’uomo sia in grado di fare per vivere in ambienti inizialmente inospitali, creando bellezze incredibili, di cui il capoluogo lagunare è circondato. In queste giornate, ci sarà spazio per approfondimenti, intorno a queste tematiche, con lo IUAV, per confrontare esperienze accademiche e progetti realizzati. Assieme a colleghi provenienti da tutta Europa, cercheremo di comprendere quanto avvenuto nei diversi territori. Quindi, oggi e domani, palazzo Ferro Fini e Venezia saranno al centro dell’attenzione dell’Europa, per guardare ad esempi positivi, nel segno anche della tutela ambientale, ma soprattutto per salvaguardare l’uomo e le sue città”.

“Sono quindi particolarmente orgoglioso di poter ospitare a palazzo Ferro Fini un convegno dal respiro internazionale, che vede una partnership strategica tra la Commissione NAT del Comitato Europeo delle Regioni e lo IUAV per la ricerca ambientale e la gestione territoriale – ha aggiunto il presidente Ciambetti - Verranno tracciate le basi per discutere potenziali percorsi di collaborazione nei settori della ricerca ambientale, della gestione territoriale e dello sviluppo sostenibile. Oggi abbiamo l’opportunità unica di tracciare una strada, non soltanto in termini di contenuti, ma anche di metodo di lavoro: allineamento di competenze, condivisione di obiettivi strategici da una parte e l’inizio di una partnership produttiva dall’altra, capace di sfruttare i reciproci punti di forza per affrontare le sfide ambientali e territoriali che l’Europa ci pone di fronte”.

Il presidente della Commissione NAT, Piotr Calbecki, ha spiegato che “ci occupiamo, sotto molteplici aspetti, di agricoltura, territorio e resilienza. Credo quindi che sia molto importante, per noi, essere qui a Venezia, una città che ha saputo dare risposte concrete su queste tematiche. In particolare, credo che il MOSE abbia rappresentato il più importante investimento per proteggere il patrimonio culturale e la cittadinanza. Un modello che mostra a tutta Europa come sia possibile affrontare, se si vuole, una situazione difficile. Indubbiamente, il cambiamento climatico è un processo che oggi non riusciamo ancora a percepire appieno ma, se guardiamo ai prossimi cinquanta/cento anni, sappiamo già che sarà molto pericoloso. Per questo, dobbiamo trovare delle soluzioni, anche in collaborazione con le università: ed è quello che cercheremo di fare in queste due giornate. Sono onorato di poter lavorare con lo IUAV, cercando di conciliare gli aspetti scientifici con la pratica, cosa molto importante”.

Francesco Musco, Direttore della Ricerca dell’Università IUAV di Venezia, ha spiegato che “l’università e, in particolare lo IUAV, è luogo di sperimentazione e ricerca. Da sempre, siamo impegnati sul fronte dello sviluppo regionale, del rapporto con la scarsità di risorse, lavoriamo con il territorio per la tutela e la gestione ambientale. Naturale, quindi, condividere sperimentazioni e ricerche che sono state già sviluppate in collaborazione con la Commissione europea in tema di gestione dell’ambiente, di valorizzazione delle risorse, di tutela del patrimonio storico e culturale, di integrazione delle policy regionali con le attività di sviluppo delle regioni. Questo, credo trovi applicazione non solo in Italia, ma in tutto il contesto europeo”.

Carlo Federico Dall’Omo, Research Manager IUAV, ha ricordato che “la nostra università si fonda sulla cultura progettuale, studiando come un progetto possa aiutare i nostri territori a trasformarsi e ad immaginarsi nel futuro. Il rapporto con i territori è una parte molto importante delle nostre attività. In particolare, siamo fortemente impegnati nel campo dell’innovazione competitiva: l’adattamento ai cambiamenti climatici, la valorizzazione di nuove energie per lo sviluppo dei territori, la gestione delle aree costiere e dello spazio marittimo. Il tutto in un contesto europeo ed allineati con gli obiettivi della Commissione NAT”.

Giulia Lucertini, professoressa associata di Estimo Agrario ed Economia Rurale, ha approfondito la “relazione esistente tra il contesto urbano e quello rurale, cercando di capire come le tematiche ambientali, presenti negli spazi rurali delle città, possano migliorare la vita dei cittadini. Una relazione, questa, che molto spesso viene messa in crisi dai cambiamenti climatici, ma che può rappresentare una preziosa opportunità per migliorare le condizioni di vita all’interno dei contesti urbani”.

Cristina Catalanotti, Research Manager IUAV, ha rappresentato l’importanza “di costruire una fortissima relazione tra i percorsi di ricerca ed innovazione che lo IUAV sta portando avanti con le priorità e gli obiettivi della Commissione europea e, nell’ambito delle nostre competenze, della Commissione NAT; ovvero, rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici e studiare i processi di adattamento e di resilienza dei territori, delle città e delle comunità che vi abitano”.

Nel primo pomeriggio, l’Aula consiliare di palazzo Ferro Fini ha ospitato gli interventi del presidente del Consiglio regionale, Ciambetti, e del presidente della commissione NAT, Calbecki.

“Oggi, il Veneto è proiettato orgogliosamente all’interno di una dimensione internazionale, che di fatto lo trasforma in un laboratorio unico per osservare come ambiente, agricoltura, cambiamenti climatici e uomo convivano insieme – ha affermato Roberto Ciambetti - Il Comitato Europeo delle Regioni ha un grande potere e credo che le sue piene potenzialità debbano ancora essere esplorare e messe in campo: ecco perché, oltre ad essere onorato di farne parte, e ancor più onorato di far parte della Commissione NAT, ritengo che abbiamo il dovere di sfruttare occasioni come queste per osservare, apprendere, condividere e divulgare. Solo la condivisione di best practices, unita alle differenze che rendono uniche le nostre regioni, sapranno trasformare le ampie potenzialità del Comitato Europeo delle Regioni in terreno concreto di azione”.

Il presidente della commissione NAT Piotr Calbecki ha ribadito “il piacere e l’onore di essere qui a Venezia per approfondire l’importante tematica dell’adattamento ai cambiamenti climatici per la tutela dei territori, delle città e delle popolazioni residenti”.

Antonio Franzina, nel suo intervento, ha offerto un inquadramento generale sulle capacità di resilienza dimostrate da Venezia nei secoli, che diventa quindi vero e proprio laboratorio per sperimentare le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. “Grandi problemi richiedono grandi soluzioni”, ha affermato in conclusione Franzina.

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