Comunicato Stampa: IV edizione concorso “I giovani, nuovi testimoni della Memoria”

(Arv) Venezia 12 mag. 2025 -“In questa sala colma dei vostri volti che sono unici, vivi, curiosi, irripetibili, sento risuonare potente la parola che dà il titolo al nostro Concorso: testimoni. Chi testimonia diventa ponte fra il passato e il domani, voce che impedisce all’oblio di vincere. Vedervi questa mattina significa contemplare la Memoria non come un esercizio di nostalgia, ma come una promessa di futuro. Con questo Concorso, che ormai è giunto alla sua quarta edizione e che il Consiglio del Veneto ha voluto per onorare la Shoah e contrastare l’antisemitismo, avete dimostrato che la Storia diventa coscienza attiva quando passa attraverso il talento e la sensibilità dei giovani”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha introdotto la cerimonia di premiazione della 4^ edizione del concorso“I giovani, nuovi testimoni della Memoria”svoltasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Permettetemi di evocare alcune voci che avete incontrato nel vostro percorso. Elie Wiesel ci ricorda che «il dovere della Memoria non è trasmettere l’odio, ma impedire che l’odio rinasca». Tullia Zevi avvertiva che «il contrario della cultura non è l’ignoranza, è l’indifferenza». E Hannah Arendt, parlando del potere di «iniziare», ci dice che ogni generazione ha nelle mani la possibilità di cominciare qualcosa di nuovo. Oggi siete voi quella possibilità”, ha affermato il Presidente. “La Commissione giudicatrice, esaminando tutti gli elaborati presentati, ha riconosciuto a tutti voi una dote preziosa: sapere collegare l’abisso dei lager alle ferite aperte del nostro presente, dalle guerre che insanguinano i notiziari alle forme sottili di odio che corrono nei social. Questa capacità di mettere in relazione passato e cronaca è il vero segreto affinché il 27 gennaio non resti un rito stantio, ma diventi ogni giorno un esercizio di vigilanza morale. I dati europei segnalano purtroppo un aumento degli episodi di antisemitismo, e tuttavia, in Veneto, oltre seimila studenti hanno preso parte quest’anno alle iniziative per il Giorno della Memoria: segno che la scuola resta la grande officina della democrazia. La vostra partecipazione ne è la prova concreta”, ha proseguito il Presidente. “A pochi chilometri da qui, nell’autunno del 1943, don Giovanni Barbareschi stampava clandestinamente «Il Ribelle», due mila copie a notte perché, diceva, “quando il buio avanza, l’inchiostro deve illuminare”. Oggi quell’inchiostro vive nei vostri video, nei vostri disegni, nei vostri podcast: tecnologie diverse, stessa urgenza di verità. Care ragazze, cari ragazzi, portate la Memoria fuori da queste mura: nei corridoi di scuola, nelle chat, nelle piazze digitali e in quelle reali. Se un compagno è deriso per la propria origine, alzatevi in piedi. Se la storia sembra ripetersi, cambiatene il finale. Siate, come diceva Primo Levi, “sentinelle contro l’indifferenza”: sentinelle che non si accontentano di descrivere il mondo, ma provano a migliorarlo. Concludo con le parole di Papa San Giovanni XXIII, che prima di salire al soglio pontificio è stato Patriarca di Venezia: “Solo la Pace è testimone dei tempi”: custoditela con la forza della conoscenza e con la gentile ostinazione dei cuori giovani”, ha concluso il Presidente Ciambetti.
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