Comunicato Stampa: Presentazione volume “Il gonfalone della Regione del Veneto”

(Arv) Venezia 22 lug. 2025- “Il 9 aprile del 1975 il Consiglio regionale del Veneto approvava, dopo un lungo e travagliato dibattito nella I Commissione consiliare, il logo, lo stemma e la Bandiera della Regione del Veneto, che ancor oggi, con le modifiche apportate nel 1999, rappresenta la nostra Regione e i suoi abitanti. Relatore in aula del provvedimento fu il professor Sergio Dalla Volta, grande figura innovativa della cardiologia internazionale, docente dell’Università di Padova, consigliere regionale eletto nella Prima Legislatura nelle file del Partito Repubblicano e promotore di una proposta di legge per l’adozione della bandiera regionale. Nella prima seduta del Consiglio Regionale del 6 luglio 1970 esordì con un intervento nel quale affermò come la nuova realtà politica “Regione Veneto” prendesse avvio a 173 anni di distanza dall’autoscioglimento della Repubblica di Venezia, affermando: “il popolo veneto ha nuovamente assunto la possibilità di legiferare e di essere in un certo senso arbitro dei suoi destini”. Le sue parole anticiparono quelle di 5 anni dopo, che accompagnarono l’approvazione in aula del gonfalone: “Sotto la protezione del Leone Alato il sistema politico avrebbe dato ai cittadini la sicurezza delle leggi e la tutela della libertà, simbolo in cui il Veneto poteva riconoscersi nell’Italia unita e indipendente. Il Gonfalone è un altro momento unificante dei Veneti, perché ne ricorda il contributo unico dato in ogni campo della cultura dell’umanità”. Sintesi mirabile e parole che ancora oggi emozionano e fanno riflettere, sottolineando l’identità del nostro popolo e il suo legame con la storia della nostra terra”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha aperto la conferenza stampa di presentazione del volume “Il gonfalone della Regione del Veneto, un leone che attraversa i secoli”, avvenuta oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Così come la scelta di fare di Venezia il capoluogo di regione fu contestatissima, anche quella del gonfalone vide uno scontro acceso tra DC e PCI. Alla fine, il Consiglio scelse sette fiamme a rappresentare le sette province venete, e come simbolo comune il Leone di San Marco, quello dipinto su mandato della Repubblica nel 1415 da Jacobello da Fiore per la Sala dell’Avogaria de Comun in Palazzo Ducale, negli anni in cui la Serenissima stava conquistando la terraferma veneta dando vita allo stato ‘de tera’. Se allora il legame con la storia della Serenissima permise di leggere nella neonata Regione una sorta di continuità della Repubblica di Venezia, oggi la bandiera dei veneti è più attuale che mai, unendo alla storia il presente delle genti venete, di quanti vivono in Veneto e di quanti sono stati costretti a cercar miglior fortuna all’estero, dove hanno contribuito a creare la ricchezza di intere nazioni. In un mondo scosso dal riarmo e da guerre, la nostra bandiera chiama tutti alla lezione della storia: “Pax Tibi”, si legge nella nostra bandiera, speranza e saluto di prosperità, sviluppo e benessere comune, in aperto contrasto con l’imbarbarimento e il dolore che ogni guerra porta con sé”, ha proseguito il Presidente. “Il libro che presentiamo oggi, allora, non è un volume che guarda ad un passato nostalgico né tantomeno un testo celebrativo di una parte politica ma è il racconto di come, esattamente come 50 anni fa, lo spirito dei veneti sia racchiuso in una bandiera priva di connotati partitici ma patrimonio collettivo di un popolo e del suo carattere. Ed è paradossale allora, in un cortocircuito in cui ad essere vittima sono simboli che dovrebbero essere patrimonio comune, come in questi giorni altri leoni - di legno e frutto di lavoro artistico - siano oggetto di polemiche e tirati per la giacchetta da chi, evidentemente dimentica la lezione lasciataci in eredità dai padri fondatori della nostra Regione, i quali 50 anni fa dimostrarono una lungimiranza e una apertura culturale che oggi invece sembrano essersi affievolite, se non perdute”, ha concluso Ciambetti.
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO