Comunicato Stampa: Presidente CRV Ciambetti accoglie a Venezia Nicolò Guarrera “Pieroad”

(Arv) Venezia 8 set. 2025 -“Questa mattina ho avuto il piacere di accogliere Nicolò Guarrera, “Pieroad”, a Venezia, all’inizio del Ponte della Libertà: con lui ed il suo inseparabile Ezio, ho percorso una piccola parte di un viaggio iniziato il 9 agosto di cinque anni fa, da Malo. Lao Tzu, filosofo cinese e fondatore del Taoismo diceva che “Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo”: credo non ci sia miglior descrizione capace di sintetizzare l’impresa compiuta da Nicolò, che non è semplicemente una somma di chilometri - oltre 35mila per la precisione – ma è un vero viaggio interiore che chiama in causa, oltre alla resistenza fisica, la capacità di misurarsi con sé stessi, di affrontare la solitudine rifuggendo le sirene dell’isolamento dalla società, di relazionarsi con gli altri riponendo in loro la massima fiducia”. Così il Presidente del Consiglio regionale del VenetoRoberto Ciambettiaccogliendo in mattinata a Venezia, all’inizio del Ponte della Libertà, Nicolò Guarrera, noto sui social come Pieroad e percorrendo con lui il percorso fino alla sede della Regione Veneto. “La differenza tra un’impresa- come quella compiuta da Guarrera – e un’avventura è la coscienza di sé e la consapevolezza di sé stessi e di sé stessi nel mondo. Nicolò non è partito allo sbaraglio: ha programmato con intelligenza il suo cammino, che lo ha portato ad attraversare Europa, America, Oceania, Asia. Se molto è stato detto sul valore culturale del cammino – e questa impresa lo dimostra ampiamente – credo si debba sottolineare un altro aspetto. In una bella intervista, Nicolò ha affermato che tra i motivi che l’hanno spinto ad intraprendere questo viaggio c’è stata la volontà di scoprire la bellezza del mondo a un ritmo umano, lento. Ecco, l’insegnamento che ci lascia Nicolò è quello di riscoprire il valore della lentezza, imponendoci di rallentare. Lamberto Maffei, già Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Direttore dell'Istituto di Neuroscienze del CNR dal 1980 al 2008, nel suo libro “Elogio della lentezza” spiega non solo il valore di un ritmo “diverso”, ma anche le conseguenze nefaste che la velocità e la frenesia hanno sul nostro cervello”, ha proseguito il Presidente. “Oggi viviamo nella convinzione – sbagliata – che lentezza sia sinonimo di perdita di tempo o, peggio, un atteggiamento riprovevole e da condannare come indicativo di pigrizia. Il desiderio di emulare le macchine ci spinge a superare i limiti, ma diventa anche fonte di angoscia e di frustrazione, ci fa perdere il contatto con la realtà e disconoscere il vero valore delle cose e delle persone. L’impresa di Nicolò, quindi, è ancora più significativa perché ci consegna una grande lezione: quella di saper rallentare, per una presa di coscienza di sé come individui e come esseri sociali”, ha concluso il Presidente.
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