Comunicato Stampa: “Storie di luce e ombra”, un romanzo autobiografico che insegna a curare ascoltando

Se la medicina, da secoli, rappresenta la lotta dell'uomo contro la finitezza della vita, la Medicina Narrativa incarna un modo differente di affrontare quella stessa finitezza, non combattendola bensì comprendendola. Nel suo libro "Storie di luce e ombra" , pubblicato da Europa Edizioni per la collana Chronos , Maria Simona Cighir fa proprio questo: si immerge nelle vite dei pazienti e trasforma il silenzio di corpi segnati dalla malattia in storie capaci di parlare a chiunque abbia il coraggio di ascoltare. Ne emerge un dialogo intimo tra corpo e anima, tra ciò che è misurabile e ciò che può solo essere raccontato. È un'opera che supera i confini rigidi della letteratura di genere e diventa la testimonianza di vite che, anche quando ferite, reclamano dignità e attenzione.
La Medicina Narrativa, l’approccio alla cura sposato dall’autrice, si basa sull' incontro tra la scienza e il vissuto del paziente . Non è più sufficiente curare soltanto il sintomo o la patologia, è necessario accogliere e ascoltare la persona nella sua complessità emotiva e psicologica. Maria Simona Cighir trasforma infatti le esperienze cliniche di cui è quotidianamente testimone in narrazioni toccanti , capaci di restituire ai pazienti quella dignità che la malattia minaccia di sottrarre loro. Attraverso il semplice atto di restituire voce e dignità alle passioni e agli interessi delle persone che incontra, l’autrice non solo migliora la qualità della loro vita, ma la trasforma da "caso clinico" a persona intera .
Questa capacità narrativa diviene, per Cighir, uno strumento di guarigione personale e collettiva. Nel narrare le vite dei pazienti, infatti, l’autrice riconosce frammenti della propria storia personale, delle proprie paure e speranze. In questo modo, la scrittura diviene una forma di terapia riflessiva, capace di sanare ferite interiori e ricostruire significati che sembravano perduti. Similmente a quanto accade nelle opere di Oliver Sacks, dove il racconto clinico si fonde con una intima riflessione sull'identità, anche Cighir utilizza la narrazione per affrontare le fragilità umane. Nel farlo, offre uno specchio nel quale anche il lettore può ritrovare sé stesso e le proprie esperienze.
Precisione e delicatezza sono i tratti distintivi dello stile narrativo di Maria Simona Cighir. Le sue parole, misurate con attenzione, evitano il sensazionalismo che spesso accompagna le narrazioni mediche, preferendo piuttosto una prosa essenziale che si avvicina alla poesia. È attraverso questo approccio stilistico che i casi clinici diventano veri e propri ritratti letterari, capaci di coinvolgere il lettore senza scivolare in facili sentimentalismi.
Cighir dimostra una capacità straordinaria nel trasformare storie mediche in esperienze emotivamente dense e significative. Questa sensibilità è evidente nel dualismo che percorre il testo intero, sintetizzato nella metafora di "luce e ombra" già suggerita dal titolo del libro. Un dualismo che rappresenta efficacemente l’essenza della condizione umana, sempre sospesa tra dolore e speranza, tra disperazione e rinascita. Nei racconti dell’autrice, questa tensione continua genera una dinamica emotiva travolgente, che consente ai lettori di riconoscersi nella lotta incessante tra l’oscurità della malattia e la luce della guarigione.
Questa dualità ci riporta alla potenza della condivisione, aspetto fondamentale dell’opera. La narrazione, infatti, diventa non solo un mezzo per raccontare storie, ma soprattutto un veicolo di empatia , capace di trasformare le relazioni medico-paziente e paziente-lettore. Maria Simona Cighir mostra come la medicina narrativa vada ben oltre il semplice ascolto passivo delle testimonianze: diventa un’esperienza relazionale intensa e significativa. La condivisione assume un valore terapeutico perché supera l’individualismo che spesso caratterizza l’approccio medico tradizionale. Si tratta di una trasformazione radicale del rapporto terapeutico, che diventa mutua esplorazione e conoscenza reciproca.
Le testimonianze riportate da Cighir evidenziano chiaramente questo potenziale relazionale . I racconti sono pieni di dialoghi che non si limitano alla semplice raccolta di informazioni cliniche, ma illuminano i territori inesplorati dell’emotività di ciascuno e contribuiscono a creare una rete di supporto emotivo che avvolge paziente e medico insieme.
L’autrice non teme di mostrare al lettore le proprie incertezze e vulnerabilità . La sincerità con cui racconta sé stessa è uno degli elementi più apprezzabili del libro: la sua scrittura, infatti, non è mai autoreferenziale, ma costantemente rivolta all'altro, in un equilibrio delicato e prezioso. Da questo equilibrio nasce anche l'implicito valore educativo dell'opera . Senza mai assumere un tono didascalico, Cighir insegna attraverso il semplice atto del narrare. Il libro diventa così uno strumento formativo di grande rilevanza per i professionisti della sanità, perché propone un approccio olistico alla persona. Attraverso la narrazione, infatti, gli studenti possono apprendere quanto sia essenziale considerare il paziente nella sua interezza, superando la semplice categorizzazione clinica.
“Storie di luce e ombra” è un’opera stratificata, in cui le esperienze personali dell’autrice si intrecciano e donano un senso non solo alle storie cliniche che vengono raccontate al suo interno, ma permettono soprattutto di comprendere il motivo per cui lei stessa ha sviluppato questa sensibilità. Maria Simona Cighir racconta con intima dolcezza la centralità degli affetti nella sua vita , facendo emergere il ruolo importantissimo che la sua famiglia ha avuto nel costruire la sua identità. Nel suo libro descrive come ogni persona cara abbia rappresentato un tassello insostituibile del mosaico della sua esistenza: il nonno come pilastro della sua infanzia, Silverio, il padre adottivo, come guida della sua vita e della sua crescita personale e infine sua madre, figura che raccoglie e custodisce tutti gli elementi della sua persona. Nei suoi racconti il valore delle relazioni costituisce le fondamenta imprescindibili non solo per il percorso professionale dell’autrice, ma anche per la comprensione di sé e delle proprie fragilità.
"Storie di luce e ombra" assume particolare attualità in un panorama letterario che sempre più pone al centro l’empatia e la testimonianza senza filtri: essa risponde alla necessità collettiva di raccontare e ascoltare storie che vadano oltre la mera descrizione, ma che restituiscano piuttosto una piena dignità all’esperienza personale, dando particolare risalto alle emozioni e al valore del mondo interiore di ciascun individuo. Questo libro è la prova di quanto narrare e ascoltare siano atti profondamente umani, capaci di restituire valore alle esperienze di fragilità e malattia . Dopotutto, dietro ogni malattia si cela una storia e il compito più alto della medicina non è soltanto guarire, ma comprendere.
Il libro di Maria Simona Cighir è, in fondo, questo: un atto d’amore . Non per la malattia, ma per la vita che continua a scorrere anche quando la salute si incrina. È la conferma che ogni esistenza, anche la più stanca o ferita, merita di essere vista nella sua interezza, con tutte le sue sfumature di luce e di ombra.
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