Abiti storici in mostra: all’esposizione romana c’è anche l’Abruzzo

Al Museo delle Civiltà un vestito aquilano tra i capolavori del tessile, D’Amario: «Siamo orgogliosi di raccontare la nostra tradizione»
L’AQUILA. C’è anche l’Abruzzo tra i protagonisti della prima Giornata degli Abiti Storici, che si celebrerà martedì 11 novembre e diventerà da quest’anno un appuntamento fisso. Al Museo delle Civiltà di Roma, tra i capolavori del patrimonio tessile italiano, spicca un raro costume femminile abruzzese di inizio Novecento (1910), testimonianza autentica dell’identità e dell’eleganza delle donne della regione nei primi anni del XX secolo. L’abito sarà uno dei pezzi centrali di una giornata dedicata alla memoria, alla manifattura e al valore culturale dei costumi storici italiani. Ma quella di martedì prossimo sarà solo la prima tappa: su tutto il territorio nazionale si svolgeranno iniziative che coinvolgeranno le comunità locali. A partire dal 2026, il Ministero del Turismo stanzierà inoltre 550mila euro l’anno per sostenere le attività legate alla manifestazione.
«Ogni piccolo borgo potrà far vivere quel turismo esperienziale che oggi i visitatori stanno cercando», ha dichiarato in conferenza stampa a Roma la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. «L’abito storico non deve essere considerato un semplice reperto museale, ma un codice identitario vivo e dinamico, capace di intrecciare le nostre antiche tradizioni artigianali con le prospettive del mercato internazionale. Questa giornata offrirà ai turisti di tutto il mondo un’occasione speciale per conoscere e apprezzare la cultura degli abiti storici, elemento distintivo del Made in Italy e vettore strategico di attrazione turistica».
Finora sono 38 i comuni italiani che hanno aderito alla campagna social con l’hashtag #GiornataAbitiStorici, condividendo materiali e immagini. Nessuno, però, dall’Abruzzo. Per questo il sottosegretario della giunta regionale con delega al Turismo, Daniele D’Amario, invita le amministrazioni locali a partecipare all’iniziativa, inviando il materiale all’indirizzo ufficiostampa@ministeroturismo.gov.it entro oggi (9 novembre) oppure pubblicando contenuti sui propri canali social con l’hashtag #GiornataAbitiStorici.
«Sono orgoglioso che nell’esposizione attualmente in corso a Roma», ha dichiarato D’Amario, «sia presente anche un abito femminile di Mascioni (una frazione di Campotosto in provincia dell’Aquila, ndc), appartenente alla raccolta Zamponi del 1910, rappresentativo della tradizione abruzzese. Desidero ringraziare il ministro Santanchè per la costante attenzione che riserva ai territori e per aver istituito questa giornata, che celebra le nostre radici e identità, contribuendo al rafforzamento del turismo culturale. Invitiamo tutti i Comuni a partecipare all’iniziativa social dell’11 novembre, pubblicando foto degli abiti storici con l’hashtag dell’iniziativa». Sempre martedì la Rai manderà in onda uno spot istituzionale e uno speciale dedicato su RaiPlay, Rai 5 e Rai Cultura, per accompagnare l’evento e raccontare la ricchezza delle tradizioni sartoriali italiane. Attraverso percorsi di studio ed eventi formativi, anche le scuole potranno coinvolgere i giovani nella riscoperta dell’arte manifatturiera, avvicinandoli al valore della storia e dell’artigianato.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha ricordato che «in Italia ci sono sessanta istituti superiori con oltre ottantamila ragazzi che si occupano di moda, e molti di questi si dedicano al restauro e alla replica dell’abito storico. Per farlo servono creatività, ma anche un’industria capace di lavorare con precisione, passione e senso della comunità. Una giornata come questa», ha aggiunto, «serve per ricostruire e far conoscere il nostro passato, perché nessuna comunità può avere un grande futuro se non è consapevole delle proprie radici». La Giornata nazionale è stata introdotta con un disegno di legge a prima firma della senatrice Anna Maria Fallucchi e rappresenta un nuovo tassello nella valorizzazione del patrimonio culturale e identitario italiano, di cui l’Abruzzo, con i suoi costumi e le sue tradizioni, è parte integrante e preziosa.
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