Amadeus: metterò il pubblico su una “nave” 

Allo studio c’è l’ipotesi di accogliere gli spettatori in una specie di “bolla” protetta per evitare contagi da Covid

ROMA. Un festival «della rinascita», «il più normale possibile», pur «nel pieno rispetto delle regole sanitarie»: è l'obiettivo al quale punta Amadeus, direttore artistico e conduttore di Sanremo 2021, che conferma l'appuntamento dal 2 al 6 marzo e la presenza del pubblico all'Ariston. Nel pieno della seconda ondata della pandemia, più aggressiva della prima, con l'Italia che si prepara a virare quasi tutta in arancione e le restrizioni del nuovo Dpcm destinate a durare fino al 5 marzo, viene però da chiedersi se la stretta voluta dal governo non finirà per incidere anche sull'organizzazione del festival. Il Comune di Sanremo sarebbe favorevole a posticipare l’evento verso maggio (o giugno addirittura). La prossima settimana la Rai farà un nuovo sopralluogo a Sanremo per verificare le condizioni di fattibilità e sicurezza in linea con le nuove misure: per avere quindi un quadro definitivo bisognerà aspettare i prossimi giorni. «Stiamo lavorando per il 2 marzo, per me la data deve essere dal 2 al 6 marzo», spiega in mattinata Amadeus in diretta su Rtl 102.5, ospite di Non Stop News. «Dobbiamo essere in grado di offrire al pubblico un festival assolutamente in linea con tutte le regole sanitarie, perché la salute è la cosa più importante e nessuno deve essere messo a rischio, ma dobbiamo lavorare tutti insieme perché sia il più normale possibile». Sa bene che «è difficilissimo, ma dobbiamo provarci», sottolinea. Per il pubblico «sta diventando concreta» l'ipotesi di una nave in cui accogliere, come in una «bolla», 500 spettatori da portare in teatro ogni sera e poi ricondurre a bordo con appositi pullmini. «Chiaramente c'è un protocollo, non è una cosa semplice, ma si può fare», dice. Nel pubblico potrebbero trovare posto, «almeno in parte», gli operatori sanitari già vaccinati. «Perché no? Intanto il vaccino è l'arma che abbiamo per combattere il virus, dobbiamo fare molti più vaccini, dobbiamo viaggiare». E le loro storie di coraggio e resilienza in questi mesi drammatici potrebbero avere spazio sul palco. Il festival della ripartenza, nelle intenzioni del direttore artistico, dovrà «rilanciare la musica, lo spettacolo, il teatro: mi piacerebbe riaccendere i teatri in giro per l'Italia da Sanremo», confessa Amadeus, che conferma il sogno di ospitare gli Abba («Magari ci fossero, rientrano nella categoria dei desideri») e l'intenzione di celebrare «una nuova reunion» dopo quella, trionfale, dei Ricchi e Poveri nel 2020. Quest'anno potrebbe toccare agli 883, il gruppo fondato da Max Pezzali e Mauro Repetto, un'idea alla quale Ama aveva accennato anche in una diretta Instagram con Fiorello, o magari ai Pooh, con una dedica speciale per lo scomparso Stefano D'Orazio. L'amico “Ciuri” coinvolgerà nelle sue incursioni Zlatan Ibrahimovic, il fuoriclasse svedese del Milan ospite fisso del festival: «È un personaggio dal grande carisma, molto simpatico. Probabilmente lo affiderò a Fiorello che mi ha anticipato delle idee su Ibrahimovic “ma non te le dico”». Amadeus non esclude di ospitare Emma e Alessandra Amoroso che hanno appena condiviso un 'Pezzo di cuorè nel singolo che le vede per la prima volta insieme, punta su Elodie che «ha una storia fortissima» e su Achille Lauro che «proporrà in cinque quadri artistici un percorso nella musica e nel tempo». Si pensa anche a un omaggio ai grandi scomparsi nel 2020, da Franca Valeri a Gigi Proietti. Nel festival ideato da Amadeus ci sono anche «i giornalisti in sala stampa a Sanremo», ma la gestione del plotone degli accreditati è un altro rebus sul tavolo dell'organizzazione.
Una cosa è certa: in cinque serate monstre («Con 26 Big in gara non si andrà a letto prima delle due di notte»), Sanremo «guarderà avanti, proponendo bellissime canzoni, artisti che siano i Celentano, Bindi, Jannacci di domani».
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