Arriva su Raitre la docu-serie “Lotta continua” 

L’opera televisiva racconta un pezzo controverso e importante della storia recente dell’Italia

È in arrivo in anteprima su RaiPlay e poi in prima serata su Rai3 la docu-serie Lotta continua, un opera che racconta un controverso e importante pezzo della storia recente del nostro Paese. Presentate in anteprima al Torino Film Festival nella sezione Fuori Concorso / Dei conflitti e delle idee, le quattro puntate saranno disponibili da domani in esclusiva sulla piattaforma di streaming del servizio pubblico e andranno poi in onda in prima serata dal 13 gennaio 2023 su Rai 3.
Prodotto da Verdiana Bixio per Publispei, con Luce Cinecittà e in collaborazione con Rai Documentari e Rai Play, Lotta continua è liberamente ispirata al libro I ragazzi che volevano fare la rivoluzione di Aldo Cazzullo e ripercorre la storia del gruppo politico “Lotta Continua”, a partire dall’incontro tra il movimento studentesco e quello operaio, avvenuto fuori dai cancelli della Fiat di Mirafiori, passando per la strage di Piazza Fontana, la morte del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, volato dalla finestra della questura di Milano, e l’assassinio del commissario Luigi Calabresi, fino al congresso nazionale di Rimini durante il quale fu sancito lo scioglimento del movimento.
Con la regia di Tony Saccucci (Nastro d’argento per La Prima Donna e menzione speciale Nastro d’argento Doc per Il Pugile del Duce), la docu-serie è stata scritta da Andrea De Martino, Eleonora Orlandi e dallo stesso Tony Saccucci. Il produttore esecutivo è Leonardo Baraldi, coordinamento editoriale Publispei, Claudio Cesaroni, responsabile editoriale Rai Documentari, Fabio Mancini.
Sul finire degli anni ’60, mentre la rivoluzione anti sistema accomunava i giovani di tutto il mondo, in Italia nasceva un gruppo rivoluzionario particolarmente interessante per la grande capacità di aggregazione, l’aggressività politica che riusciva a esprimere e per la personalità dei suoi dirigenti. La scintilla scocca appunto a Torino, dopo l’incontro tra gli operai della Mirafiori e gli esponenti del movimento studentesco. Il gruppo a quel punto non ha ancora un nome. Lo prenderà copiando l’intestazione dei primi volantini distribuiti ai cancelli della fabbrica della Fiat: “La lotta continua”. La serie non tralascia di raccontare anche le storie, i valori, i sentimenti e i ricordi di alcuni dei ragazzi che fecero parte del movimento. Dopo lo scioglimento di Lotta continua, molti di questi ragazzi sono diventati politici, giornalisti, manager. Sono quelli di cui conosciamo i visi e riconosciamo la voce. Cuore del film, infatti, sono le testimonianze di nomi come Erri De Luca, Gad Lerner, Giampiero Mughini e Paolo Liguori. Altri hanno invece preferito continuare la lotta attraverso forme più violente e drammatiche, ma la maggior parte ha semplicemente abbandonato l’attività politica. Il capo di tutti, l’uomo che fondò e poi sciolse “Lotta Continua”, il ragazzo che conquistò gli intellettuali e sedusse una generazione, Adriano Sofri, ha scontato quindici anni di carcere per un omicidio per il quale si è sempre dichiarato innocente.
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