Claudio Filippini e Giorgio Panariello durante uno dei monologhi del comico nel sit show “Lui è peggio di me”

TELEVISIONE / TALENTI D'ABRUZZO

«Con Giallini e Panariello suono sorridendo» 

Il pianista pescarese Filippini nel sit-show di Rai 3. E presto il primo vinile: «Lavorare di questi tempi è un privilegio»

PESCARA . «Giallini e Panariello? Gran lavoratori. Conoscendoci stiamo entrando in confidenza e anche umanamente ci ritroviamo». Claudio Filippini, talentuoso pianista pescarese, racconta la sua partecipazione a “Lui è peggio di me”, il nuovo sit show del giovedì su Rai 3 in prima serata.
Per altre tre puntate dopo la prima di giovedì scorso, Filippini sarà impegnato nello studio di Cinecittà World, a Castel Romano, ad accompagnare col suo pianoforte a coda atmosfere e monologhi «più eleganti e seriosi» di Giorgio Panariello. Un gioco di contrappunto alle uscite freak del coinquilino Marco Giallini supportato, nell'altra parte dello studio-loft con cucina, dalla band «più caciarona» capitanata dal chitarrista Maurizio Filardo con Marco Siniscalco (basso), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria), Mimmo Sessa (tastiere) e lo stesso Filippini seppur a distanza . «Tutte persone eccezionali», commenta il musicista abruzzese, «Una bella esperienza, impegnativa ma anche divertente. In tempi di magra per lo spettacolo, un privilegio».

Il maestro Claudio Filippini al pianoforte

«Ringrazio Maurizio Filardo per avermi coinvolto, con lui collaboro da qualche anno alle colonne sonore dei film di Paolo Genovese», dice il 38enne artista che la scorsa estate ha chiuso in piano solo sul palco del D’Annunzio l'edizione 2020 (48esima) del Pescara Jazz diretta da Angelo Valori.
Televisione, insegnamento al conservatorio dell'Aquila e sala di registrazione per il suo primo disco in vinile che uscirà in primavera, l'impegno non gli fa difetto, insomma. «Sarà il primo disco con etichetta da me fondata, al titolo sto ancora pensando», anticipa Filippini. «Sarà un disco non esclusivamente jazz, dice, né solo in trio né piano solo, ma un lavoro che raccoglie diverse sonorità in brani tutti originali scritti da me. La scelta del vinile per dare al lavoro la dignità dell’oggetto d’arte», sottolinea. «A questo disco ho lavorato con grande impegno, racconta la mia vita musicale degli ultimi anni. Di base è suonato da me, ne ho curato tutta la produzione e gli arrangiamenti, vi figurano artisti ospiti come Luca Bulgarelli, Marcello Di Leonardo, Carolina Bubico; è mixato e masterizzato da Filippo Bubico». «Mi considero un musicista aperto alla contaminazione, il pianoforte acustico non mi rappresenta del tutto, amo attraversare i territori musicali». «Nella situazione drammatica della pandemia gli artisti sono stati davvero penalizzati», aggiunge, «ho amici colleghi che hanno dovuto cambiare lavoro, tutti speriamo nella ripresa dei concerti all’aperto con la prossima primavera e l’estate. Vorrei riprendere la mia formazione in trio con Luca Bulgarelli e Marcello di Leonardo, la pandemia ci ha un po' dispersi. Nel frattempo necessariamente mi dedico all’insegnamento del piano jazz, alcune materie sono svolte da remoto altre in presenza one to one, all’Aquila ho trovato giovani allievi fantastici e affezionati. Certo insegnare a Pescara, la mia città, sarebbe un sogno». Infine, ma non per ultimo, un pensiero per Chick Corea: «La sua scomparsa mi addolora, per me è stato un idolo, uno sperimentatore, un visionario. I suoi dischi rappresentano la mia bibbia pur non avendo mai frequentato le sue lezioni. Ho voluto incontrarlo la prima volta a 15 anni, a Roma, poi diverse volte in Abruzzo e qualche anno fa per Umbria Jazz. La sua musica immortale continuerà ad accompagnarmi come ha sempre fatto, ho ancora tutto da imparare da lui».

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