Concerto per non dimenticare la rivolta dei rom ad Auschwitz 

La musica sinti suonata al Fenaroli dall’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro  con l’Alexian Group di Spinelli e i solisti dell’Orchestra Europea per la pace

LANCIANO. È un messaggio di pace contro il razzismo e i pregiudizi quello che parte da Lanciano. A veicolarlo è la musica, quella allegra e incalzante dei rom suonata dall’Orchestra sinfonica Rossini di Pesaro insieme ai solisti dell’Orchestra europea per la pace e all’Alexian Group di Santino Spinelli. Un concerto di musica etnosinfonica unico nel suo genere, organizzato dai Comuni di Lanciano, Laterza e Campobasso con il sostegno dell’Anpi e di altre associazioni, e che alla vigilia della ricorrenza della rivolta dei rom ad Auschwitz (16 maggio 1944), ricorda l’importanza del fare memoria. E infatti la giornata si apre con un omaggio silenzioso dei sindaci dei comuni gemellati di Lanciano e Laterza al monumento al Samudaripen, nel Parco delle memorie.
Lanciano, medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza, è l’unica città italiana ad ospitare un monumento in memoria dei popoli rom e sinti uccisi nei campi di concentramento nazisti. Nel parco, all’aperto, si sarebbe dovuto tenere anche il concerto, ma il meteo incerto fa preferire la cornice del teatro Fenaroli. Un cambio di programma che riporta gli artisti sul palco dopo un anno di teatri chiusi.
La manifestazione, che ha il patrocinio dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stata seguita in collegamento streaming da tantissimi studenti in tutta Italia, da Lanciano, Laterza, Altamura, Torino, Sondrio, Lecce e da diversi istituti della Sardegna. Da Auschwitz-Birkenau interviene la guida italiana Michele Andreola a ricordare la rivolta coraggiosa di rom e sinti internati nello Zigeunerlager che i soldati tedeschi volevano sterminare. «Una tragedia dimenticata dalla storia», rimarca il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, «ma siamo qui insieme a ribadire la volontà di costruire un’Europa unita dove non esistono razze, ma esiste un solo popolo che vuole libertà, democrazia e pace».
«Si vince uniti, come ci ha insegnato la pandemia», aggiunge il sindaco di Laterza, Francesco Frigiola, «bisogna lavorare insieme affinché ci sia uguaglianza e vengano salvaguardati i diritti civili di tutti». L’unione dei popoli attraverso l’unione della musica, due tradizioni artistiche che si incontrano per la prima volta. Ne nasce un ritmo appassionante e coinvolgente, un grido gioioso di libertà e di pace.