Cortellesi-Milani: quarantena in coppia 

L’attrice e il regista direttore del Premio Flaiano: recuperiamo le piccole cose

PESCARA. Lei consiglia «Il cinema secondo Hitchcock», un testo di culto di Francois Truffaut, lui preferisce un film, «Captain Fantastic», ma soprattutto «stare con le persone a cui si vuole bene, visto che abbiamo la fortuna di averle in casa, toccarle, parlarci, trascorrere tempo che nel mondo precedente era complicato». Sono l’attrice Paola Cortellesi e Riccardo Milani, regista di origine abruzzese e direttore del Premio Flaiano, una coppia nella vita oltre che creativa di commedie, da «Come un gatto in tangenziale» a «Ma cosa ci dice il cervello». Raccontano la loro quarantena, in casa con la figlia Laura di 7 anni, a «Prima e dopo il virus: parla il cinema italiano», a cura di Mario Sesti, testimonianze raccolte da Fondazione cinema per Roma e online. Milani spiega la propria inquietudine: «Ho la percezione che le persone per tornare alla normalità intendano ridiventare gli stronzi di prima, aggressivi, dediti alla competizione becera più violenta. I primi otto, dieci giorni di questa esperienza avevo avuto come l'impressione che da tutto questo saremmo usciti con un senso della collettività maggiore, ora questa speranza mi sembra si stia sfaldando purtroppo». La prima cosa a lockdown revocato? «Recuperare le tante cose che ci sembravano piccole ma ora sono impossibili, come portare i figli al parco a giocare con altri bambini» dice la Cortellesi. «Uscire di casa a fare una passeggiata con mia moglie e mia figlia e riabbracciare le figlie grandi», dice Milano. «E poi però tornare al montaggio».
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