Daria Bignardi: «Sogno Trump nel mio Assedio» 

ROMA. «L'ospite 'impossibilè che vorrei? Sarà banale, ma chi non sognerebbe Donald Trump o Papa Francesco?». E chissà cosa racconterebbero, seduti al di là del «suo» tavolo. Così, dopo la pausa...

ROMA. «L'ospite 'impossibilè che vorrei? Sarà banale, ma chi non sognerebbe Donald Trump o Papa Francesco?». E chissà cosa racconterebbero, seduti al di là del «suo» tavolo. Così, dopo la pausa natalizia, Daria Bignardi, la signora delle «interviste barbariche», giornalista e scrittrice di sette romanzi tradotti in 14 paesi (il primo, «Non vi lascerò orfani» è appena arrivato in Iran), torna in tv con «L'assedio», il programma in onda sul Nove (visibile anche in live streaming gratuito su Dplay di Discovery Italia) dal 12 febbraio in prima serata. «Il rientro vero, dopo quattro anni, è stato a ottobre», racconta. «Mi è servita qualche puntata per sciogliermi nuovamente. Ma andare in tv è un po’ come pilotare un aereo. Accumuli ore di volo ed esperienza. E quella resta». Ad attenderla ora, otto nuove puntate, sempre in diretta, con ospiti i protagonisti della scena artistica, politica e sociale del nostro tempo, più la partecipazione di Michela Murgia e i contributi di Luca Bottura. «Lavoriamo sempre sulla contemporaneità. Anche se è un termine ormai di moda», spiega. «È quello che ho sempre fatto: raccontare quello che abbiamo attorno, il tempo che cambia, attraverso le interviste, gli incontri. Mescolando i sapori».
Mercoledì si parte subito con Elly Schlein, esponente della lista Emilia Romagna Coraggiosa, che alle ultime elezioni correva in sostegno a Stefano Bonaccini e ha ottenuto il maggior numero di preferenze regionali. «Sono mesi che si parla di lei come giovane promessa», dice la conduttrice. «E alle elezioni emiliane ha dato prova che le sue non fossero solo chiacchiere, ma che c'è un suo reale legame verso questo momento politico. Non l'ho ancora conosciuta, ma mi sembra sia una donna, giovane, competente, non particolarmente piaciona, una che arriva al sodo, per intenderci». Ci sarà poi la cantante Elodie, fresca del Festival di Sanremo, con «la sua storia di ragazza ribelle, non “capita” ai tempi della scuola, ancora tutta da raccontare». E poi la Dj e conduttrice Ema Stokholma, per la prima volta in libreria con l'autobiografico «Per il mio bene» (ed. Harper Collins). In collegamento, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano (in attesa di averlo in studio la settimana successiva). Finale in festa tutto per Amanda Lear. «Una che ti sorprende sempre », s'illumina la Bignardi. «Un'artista, che a 80 anni abbiamo appena ammirato sfilare a Parigi per Jean Paul Gautier». Insomma, una puntata dall'accento fortemente femminile. «Non è voluto. Quello che mi interessa è il racconto dell'oggi, la realtà, i cambiamenti in cui siamo immersi. Però, quando dopo due anni molto solitari, trascorsi a scrivere il mio libro, sono tornata a lavorare sull'attualità, ho trovato un grande cambiamento in atto: ci sono molte più donne interessanti, di ogni età e in ogni campo, dalla politica alla musica, l'editoria, il cinema. Gli uomini? I giovani sono prontissimi, più di quanto immaginiamo». Anche se alcune, vecchie, abitudini sembrano ancora difficili da estirpare. «Le parole sono importanti. Soprattutto quando arrivano da noi che facciamo questo mestiere», sottolinea, ricordando quella definizione di «angeli del virus» usata dai media per le ricercatrici del Coronavirus dello Spallanzani. «Ma quali angeli? Sono due eccellenze della ricerca e quello era proprio un pensiero pigro, retorico, vecchio, noioso. Per carità, ognuno può sbagliare. Basta trovare il modo di scusarsi». Poi si torna a «L'assedio», dove ai suoi ospiti capiterà ancora di offrire l'ormai tradizionale birretta. «Si, ma quest'anno voglio informarmi prima se devono guidare per tornare a casa», sorride. E tra Trump e Papa Francesco, a chi la offrirebbe? «A Papa Francesco. Non so se beve, ma sarebbe molto divertente. Tanto poi, lui non credo che debba guidare».
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