Diodato: «La mia vittoria dedicata a Taranto»  

Il cantante pugliese trionfa e pensa alla sua città: «Grazie per aver fatto rumore insieme a me»

SANREMO. Altro che tanto rumore per nulla, di shakespeariana memoria. Diodato, a forza di rumore (quello del suo brano dal titolo Fai rumore) è riuscito a conquistare la vittoria al festival di Sanremo, battendo nella sfida finale a tre Francesco Gabbani e i Pinguini Tattici Nucleari, oltre al Premio della critica Mia Martini e a quello della Sala stampa Lucio Dalla. «Abbiamo fatto rumore tutti insieme», racconta quasi stupito per il successo il cantautore pugliese che con il suo brano invita ad abbattere i muri dell'incomunicabilità.
La dedica è alla sua città, Taranto, martoriata dalla presenza dell'ex Ilva. «Lì c'è tanto bisogno di fare rumore, di farsi sentire. La vittoria è per tutti coloro che lottano ogni giorno in una situazione insostenibile», dichiara a caldo Diodato, che da sempre si spende per rendere migliore la terra da cui viene e per sensibilizzare l'opinione pubblica, anche con l'organizzazione dell'Uno Maggio a Taranto. «Sono consapevole dell'importanza della musica e della cassa di risonanza che può dare. Cercherò di sfruttare il risultato di Sanremo anche in questo senso, di usare tutta la mia forza per Taranto». Al festival, il suo terzo, racconta di essere stato «accolto da un calore che non mi aspettavo». «Non ho mai guardato la classifica, ma ad arrivare il più possibile a tutti», spiega. «Certo, è una sensazione bellissima e mi rende orgoglioso, ma non lo posso considerare un traguardo. È solo un'altra tappa della maratona, che è il mio percorso musicale».
Difficile spiegarsi cosa l'abbiamo fatto arrivare lì su, davanti a tutti gli altri. «Se avessi la formula», scherza, «scriverei sempre brani così. Probabilmente è arrivato al pubblico il racconto che ho fatto di me stesso, delle sensazioni che ho provato. Nel momento in cui cerchi di dire la verità, mettendoti a nudo, lì ti connetti umanamente con qualcun altro. Se sei sincero con te stesso, quell'emotività arriva anche agli altri». Sul palco dell'Ariston racconta di aver sentito un'energia strana: «quasi una presenza che mi ha mosso i capelli. Alla fine dell'ultima esibizione ero completamente libero, felice».
La svolta, ammette, probabilmente è arrivata quando sono caduti i muri. I suoi per primi, quelli emotivi. «Se la gente si è avvicinata è perché le ho permesso di avvicinarsi. E questo premio è anche per quel bambino che ero e che aveva paura di guardar fuori». La vittoria a Sanremo significa anche biglietto staccato per l'Eurovision Song Contest. «Ci vado, certo che ci vado. Sono felice di poter portare la musica italiana in giro. Dobbiamo tornare a essere esportatori di musica nel mondo. Abbiamo una forza che è molto riconoscibile: Domenico Modugno lo insegnava». Fai rumore è contenuto nel nuovo album di Diodato, Che vita meravigliosa, in uscita il 14 febbraio (per Carosello). «Con questo lavoro mi sono rimesso in discussione. I cambiamenti mi sono serviti. E quindi grazie di aver fatto rumore con me».
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