“Dog days are over”  video clip all’Aurum per le Pop Harps 

PESCARA. “Youthquake” può essere la parola adatta ad esprimere la forza dirompente delle giovanissime Pop Harps, la band di frizzanti arpiste uscite dal conservatorio di Pescara, protagoniste del...

PESCARA. “Youthquake” può essere la parola adatta ad esprimere la forza dirompente delle giovanissime Pop Harps, la band di frizzanti arpiste uscite dal conservatorio di Pescara, protagoniste del nuovo video clip realizzato e prodotto da Spray Records in cui suonano e ballano “Dog days are over” dei Florence+Themachine.
Quattro minuti di emozione, grinta e bellezza nella magnifica cornice dell’Aurum. Il nuovo video (editing di Andreace Studio) è online sul canale YouTube ed è lo spettacolo di un fenomeno musicale che rompe gli schemi. Un’avventura originale, fresca, spregiudicata, ambiziosa – e tutta abruzzese – che racconta di un modo nuovo e ben riuscito di suonare l'arpa, lo “strumento degli angeli”.
«Abbiamo scelto l’Aurum- Fabbrica delle Idee come omaggio a Pescara, città aperta ad accogliere e valorizzare la produzione artistica giovanile del territorio», dice Belfino De Leonardis, produttore discografico titolare della Spray. Le Pop Harps – Benedetta Tranquilli, Letizia Caramanico, Elena Cacciagrano e Sonia Crisante, ventenni di Pescara e dintorni – si affacciano sulla scena nazionale nemmeno tre anni fa con le idee ben chiare: staccarsi dal repertorio classico e sfruttare l’enorme versatilità di quarantasette corde e sette pedali, puntare a trascrizioni importanti, cercare compositori perfino nel jazz e nell’elettronica.
Anime rock senza paura immediatamente intercettate dal loro pigmalione, il navigato De Leonardis. Nemmeno un anno fa la pubblicazione del primo disco, “Pop Harps Live”, dieci tracce incise in presa diretta negli studi Spray tra le colline pescaresi. All'ascolto si batte il tempo e si vola con la mente, pop, flamenco, colonne sonore, jazz, musica d'autore. Omaggi a Deborah Henson Conant, Beatles, Yann Tiersen, Velvet Underground e alla pop art di Andy Warhol. Una scrittura moderna, idiomatica e ricca di effetti, a volte anche inaspettatamente aggressiva e audace quello strumento dal timbro celestiale. Trascrizioni e arrangiamenti sono elaborazioni di Elena Cacciagrano.
« Il nostro repertorio», dice la musicista pescarese, «vuole mettere in luce tutte le caratteristiche sonore dell'arpa, tutti gli effetti e le tecniche del linguaggio idiomatico contemporaneo per arpa, uno strumento senza tempo».
Ed è quel che dimostrano le quattro rampanti in Converse rosa, gialle, blu, rosse: i colori delle corde dell'amato strumento. E c'è di più. A rendere più unica l’operazione ecco il dialogo con l’arte visiva.
La copertina del disco è disegnata da un artista, Stefano Di Loreto, aquilano di origine, teorizzatore della Decostruzione concettuale. “Pop Harps Live” va oltre il disco e si fa “concept”, un lavoro che vive di suggestioni parallele, sinestetiche, contemporanee come ha voluto riconoscere la critica di settore: «Uno stile dissacrante, l'urgenza di riflettere sui moderni tempi alla deriva inseguendo nuove prospettive». Un messaggio chiaro, coerente con la scelta di girare il video clip “Dog days are over” tra gli interni liberty dell’Aurum e poi nel grande tunnel optical ideato da Getulio Alviani. Uno spazio eclettico, ideale ad accogliere una proposta contemporanea per definizione.
«Operazione coraggiosa e ben riuscita, dialogo musicale e produttivo», scrive in una nota di presentazione al disco “Pop Harps Live” il maestro Stefano Taglietti. «Suggerimento per il prossimo futuro? Trascrizioni importanti cercando in tutti gli ambiti musicali, senza paura di schiacciare il distorsore».
«Pronte a farvi sognare ancora ad occhi aperti» promettono le quattro artiste, applauditissime la scorsa stagione nei festival tra antiche mura, nei luoghi e nelle ore più incantevoli del giorno e della notte.
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