“E dapò?” dei Rosato:  soprano e pianoforte per testi in abruzzese

LANCIANO. Prestigiosa prima esecuzione per il brano “E dapò? Tre commiati in dialetto abruzzese per soprano e pianoforte”, del compositore lancianese Paolo Rosato su tre testi poetici di Giuseppe...

LANCIANO. Prestigiosa prima esecuzione per il brano E dapò? Tre commiati in dialetto abruzzese per soprano e pianoforte”, del compositore lancianese Paolo Rosato su tre testi poetici di Giuseppe Rosato, straordinario poeta e padre del musicista, domani alle ore 17 nella Sala Fontana del Museo del Novecento, all’interno del Palazzo dell’Arengario in piazza Duomo a Milano.
L’esecuzione è affidata al Duo Alterno – Tiziana Scandaletti (soprano) e Ricardo Piacentini Pianoforte e foto-suoni) – considerato uno dei punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico del Novecento e contemporaneo, con la partecipazione di Guido Barbieri in veste di autore e voce recitante. Il concerto, intitolato “Lachrimae”, prende nome dal brano di Sylvano Bussoti in esecuzione insieme al lavoro dei Rosato e ad opere di Elisabetta Capurso, Riccardo Piacentini e Luigi Esposito. “E dapò?” riprende il titolo da una raccolta di Giuseppe Rosato edita da Book Editore nel 2020, anno al quale risale anche la versione musicale realizzata da Paolo Rosato. Il sottotitolo “Tre commiati in dialetto abruzzese” fa riferimento al tema esistenziale dell’interrogarsi umano sul dopo vita, che è affrontato nella raccolta e nei tre testi musicati: “Vejàt’a tte piccione” (beato te, piccione), “E dapò ìrmene” (e poi andarmene), “E cirte vôte” (e certe volte). Con questi brani Paolo Rosato prosegue nell’originale progetto di mescolanza tra musica contemporanea e dialetto abruzzese, condotto in collaborazione col padre Giuseppe, iniziato nel 1992 con Tre canti in dialetto abruzzese, per soprano solo e proseguito con “Addurmèteve sunne”, per soprano e quartetto di sassofoni del 2002, “La nève,” per soprano e ensemble del 2019, e con il recente “Ricercare quarto”, per due voci recitanti, cd, soprano jazz, trio jazz, legni e archi, su un testo, dedicato al 25 Aprile, presente nell’ultima raccolta di Giuseppe Rosato “E dumane fa jòrne” (Nuova Gutemberg).