Ente Manifestazioni Pescaresi, Valori fa gli auguri al nuovo cda: «Ho fatto il possibile, adesso tocca a loro»

L’amministratore uscente, rimasto in carica per dieci mesi, al Centro: «Restituisco una situazione economica migliore di prima»
PESCARA. «Ho fatto tutto il possibile in un momento complicato per l’Ente manifestazioni, ora tocca a loro». Esce soddisfatto dopo meno di dodici mesi di incarico il maestro Angelo Valori, nominato lo scorso 18 novembre quando il Consiglio di amministrazione in carica aveva rassegnato le dimissioni a causa del deficit. Per Valori, già presidente dell’Emp tra il 2017 e il 2021, l’obiettivo era il ripianamento dei debiti. «Ora restituisco all’ente una situazione migliore di prima», dice contento di dedicarsi alla stagione concertistica.
Maestro Valori, sono passati meno di 12 mesi: i debiti come stanno?
«Ho preso questo incarico gratuito in un momento compresso della vita dell'ente, ma da subito gli accordi erano che avrei fatto solo un periodo di transizione che ora è concluso. Ho preparato il piano di rientro che ho consegnato ed è stato approvato dall'assemblea dei soci nella penultima riunione. Ho effettuato le transazioni con i principali creditori quindi, rispetto a come siamo partiti, restituisco l'ente in una situazione più tranquilla, migliore».
Quindi la sua uscita era già messa in conto?
«C’era un accordo: una volta riavviata la vita ordinaria dell'ente, avrei lasciato perché oltretutto la mia vita professionale è piuttosto piena di impegni e sarebbe stato possibile continuare. Non è mio desiderio svolgere un incarico amministrativo».
E adesso cosa si aspetta?
«Ora sto cercando di dismettere gli incarichi perché ho una vita concertistica molto impegnata, poi sono insegnante e presidente dell'associazione dei festival jazz italiani, incarico nazionale che avevo preso prima dell’Emp».
Cosa pensa del nuovo presidente del Cda? Un successore degno?
«Certo, un ottimo profilo. Sono tutte persone valide e con un grande amore per lo spettacolo dal vivo, per la musica. In particolare, Cardelli ha una lunga esperienza nel campo dell’organizzazione dei concerti».
Un consiglio che si sente di dare al nuovo Cda?
«Non credo di poter dare consigli, sono persone molto esperte. L’importante è amare lo spettacolo dal vivo come forma di espressione culturale e creazione di valori immateriali che sono importanti per la vita della nostra città perché, pur essendo immateriali, in realtà contribuiscono in maniera molto tangibile al benessere della vita dei cittadini. Basti pensare alla pandemia: che cosa sarebbero state le nostre vite se non ci fosse stato lo spettacolo dal vivo? La possibilità di sentire musica, vedere film e leggere libri?».
Maestro, facciamo un bilancio, qual è stato l’evento più importante che ha fatto?
«Aver rifatto il Festival jazz, rassegna che è andata molto bene nonostante purtroppo abbiamo sempre la difficoltà di non poter utilizzare il teatro d’Annunzio. Aver organizzato un’attività di ottimo livello come negli anni passati, particolarmente frequentata, aver allestito un'arena appositamente al porto turistico con duemila posti, è stata una prova. Dopodiché, l'attività per cui ero stato chiamato: fare un piano di rientro, avviare transazioni con i principali creditori. Ma nulla di tutto questo è paragonabile a organizzare il festival».
Lascia qualcosa in sospeso che voleva portare a termine?
«No, ho realizzato l’obiettivo del mio mandato. Spero che al più presto si completi il piano di rientro e si possa tornare ad una piena normalità. Auspico che tutte le forze politiche e culturali siano unite nel difendere le necessità dell'Ente».
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