Federico II in Abruzzo nel Castello di Pietraquaria 

Nuovi ritrovamenti archeologici risolvono il giallo della seconda visita  dell’imperatore svevo in Marsica nel 1242 per opere di risanamento del Fucino 

AVEZZANO. Federico II ospite per un mese e mezzo, nell'estate del 1242, del Castello di Pietraquaria. L'ipotesi, tutt'altro che peregrina, è stata fatta dalla presidente dell'Archeoclub della Marsica, Laura Saladino, durante un convegno sul ripristino dell'Emissario di Claudio, ordinato dall'imperatore svevo. Federico II, che era anche re di Sicilia, di cui l'Abruzzo faceva parte, nel 1235, per alleviare i disagi che le alluvioni del lago Fucino arrecavano alle popolazioni rivierasche, ordinò al Giustiziere (governatore) dell'Abruzzo, Ettore Contestabile Montefusco di ripristinare l'Emissario, realizzato nel 52 d.C. dall'imperatore romano Claudio, attraverso il quale le acque del Lago defluirono nel fiume Liri. Con la caduta dell'Impero romano e le invasioni barbariche, la manutenzione venne meno e l'Emissario si ostruì. Federico II si propose di riattivarlo.
I lavori di ripristino dell'Emissario furono iniziati e portati avanti da Montefusco. Nel 1238,però, gli subentrò Boemondo Pissono, e dopo qualche tempo i lavori furono interrotti. Federico II non la prese bene. In una lettera, che porta la data del 1240, ordinò perentoriamente a Pissono di portare a termine l'opera. Due anni dopo, per verificare di persona l'andamento dei lavori, l'imperatore si portò nella Marsica e vi rimase tutto giugno e metà di luglio. In questo mese e mezzo dove soggiornò? I documenti dicono che risiedesse vicino ad Avezzano. Il che restringe il raggio d'azione.
I Castelli più prossimi ad Avezzano erano tre: quello di Paterno, quello di Corcumello e quello di Pietraquaria. Se lo scopo della visita era quello di accertarsi che i lavori di ripristino dell'Emissario di Claudio procedessero spediti, ovviamente avrebbe scelto il Castello più vicino ad esso. E questo non poteva che essere quello di Pietraquaria. L'Emissario, infatti, passava sotto il Monte Salviano su cui sorgeva il Castello e successivamente attraversava i Piani Palentini, dove la presenza di cunicoli consentiva di accedere al collettore centrale. Cunicoli che dal Castello di Pietraquaria potevano essere raggiunti in pochissimo tempo. Cosa che non sarebbe potuta accedere né col Castello di Paterno né con quello di Corcumello Né tanto meno è pensabile che abbia potuto soggiornare in uno dei tre Castelli di Celano, di cui sono visibili alcuni ruderi. Per due ragioni.
La prima è che essi erano molto più distanti dall'Emissario, la seconda è che tra l'imperatore e Celano c'era un conto aperto. Nel 1221, infatti, Federico II, appena divenuto imperatore e re di Sicilia, mosse guerra contro il potente Tommaso Berardi, conte di Celano, che mirava a creare uno Stato indipendente. Tommaso fu sconfitto, Celano distrutta e gli abitanti furono deportati in Sicilia. Successivamente, per intercessione del Papa, Celano fu ricostruita e gli abitanti poterono ritornarvi. I lavori di restauro fatti eseguire da Federico II, purtroppo, non furono sufficienti a ripristinare il deflusso delle acque del Lago nel Liri. Sul Castello di Pietraquaria, di cui pochi erano a conoscenza, si sta registrando in questi giorni un fortissimo interesse per il semplice fatto che sull'area sorge oggi il santuario della Madonna di Pietraquaria, protettrice di Avezzano.
A suscitare tanto interesse è stata l'idea lanciata dall'Archeoclub di valorizzare il sito. Idea accolta con entusiasmo dal sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, e dall'assessore al turismo, Rocco Di Micco, che hanno assicurato l'erogazione a breve di un contributo affinché l'Archeoclub, avvalendosi dell'esperienza di uno dei soci, l'archeologo Carmine Malandra, possa eseguire dei rilievi topografici. Successivamente si dovrebbe passare agli scavi. Compito che spetta alla Soprintendenza. Conoscendo la sensibilità e la passione con le quali la dottoressa Emanuela Ceccaroni, in tutti questi anni, ha diretto le campagne di scavo nella Marsica, c'è da essere certi che il progetto verrà portato avanti.
L'unico ostacolo potrebbe essere la mancanza di fondi. Ma la disponibilità subito manifestata dal Comune di Avezzano, dal Gal, dalla Confcommercio, alla quale, c'è da esserne certi, si aggiungerà presto quella di altre istituzioni pubbliche e private, inducono a pensare che il problema dei fondi non si porrà neppure.
©RIPRODUZIONE RISERVATA