Frattaroli: “La poesia di Ennio Bellucci è un atto di presenza”

L’apprezzamento del cantautore abruzzese all’ex giornalista della Tgr, che oggi è poeta e operatore culturale
PESCARA. Ci sono versi che non si leggono soltanto: si ascoltano, si respirano, si portano dentro. La poesia di Ennio Bellucci è una di queste. Tra le sue righe si avverte il battito di un cuore che ha vissuto, osservato, amato. Ma soprattutto, che ha saputo custodire. Colpisce in particolare una frase che vibra come un sigillo di verità: «Se riesci a mantenere tre compagni paddevaire… vuol dire che hai saputo campà».
In queste parole si condensa un’intera filosofia di vita. È una sintesi potente, che racconta il valore dell’amicizia, della lealtà, della memoria. Ma anche della resistenza affettuosa al tempo che passa. È lo sguardo di chi ha attraversato le stagioni dell’esistenza con la spada e con la tenerezza e oggi riconosce ciò che è stato con una gioia velata di nobile malinconia.
C’è in questi versi una consapevolezza profonda: nulla sarà più come prima. Ma forse è proprio questo il segreto della vita, accettare che ogni istante è irripetibile e che ogni cambiamento, anche il più silenzioso, porta con sé una bellezza nascosta. Non tutti riescono a cogliere certi passaggi. Alcuni li vivono senza accorgersene. Altri, come Ennio, li intercettano tra i movimenti della loro anima trasformandoli in parole che parlano a tutti, proprio perché nascono da un ascolto autentico della vita.
È questa la cifra del poeta: non l’abilità tecnica, ma la capacità di sentire, di restare in cammino, di cercare ancora. Anche quando potrebbe semplicemente godere il suo raccolto, il poeta continua a seminare. Perché sa che c’è sempre un oltre. Un altrove. Una voce più grande con cui dialogare, nel silenzio più profondo del cuore.
La poesia di Ennio Bellucci non è solo un esercizio di memoria o di stile. È un atto di presenza. È il gesto di chi, giunto a un punto maturo del proprio percorso, sente il bisogno di avvicinarsi a qualcosa di più grande. E lo fa con discrezione, con pudore, ma anche con una forza che commuove. In un tempo che spesso dimentica l’anima, leggere parole così è un dono. Grazie, Ennio.
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