La poesia dell’Abruzzo porta a Daniele Pieroni il Premio “Montale”
Autore di liriche, saggi, prose, libretti d’opera e per la danza i suoi versi risuonano nelle opere di No Man's Land a Loreto
PESCARA . “A mo’ di Giano bifronte, un volto verso il mare e un altro verso le montagne” il poeta Daniele Pieroni rappresenta il suo rapporto con l’Abruzzo e con Pescara, città che gli ha dato i natali nel 1961 e dove ha amato ritrovare la sua personale madeleine “sulla striscia di rena bionda, finita l’estate”.
Un luogo di ispirazione per lui l’Abruzzo, e di dedicate iniziative nutrite negli anni dal rapporto con gli amici Ettore Spalletti, Marco Tornar, Federica Coen, l’associazione Mantra. Autore di poesie, saggi, prose, libretti d’opera e soggetti per la danza, Daniele Pieroni è premiato quest’anno per la sezione Poesia e musica dal Premio Internazionale Montale Fuori di Casa, 25ª edizione, premio nato nel ’96 per iniziativa della sua presidente, Adriana Beverini , con lo scopo di ricordare le molteplici competenze di Eugenio Montale nei diversi settori della cultura. La premiazione avverrà in collegamento web da Chiusi – on line sulle pagine ufficiali Facebook e YouTube del premio dal 23 gennaio – dove Daniele Pieroni da qualche anno ha posto la sua residenza, dopo aver vissuto molti anni a Roma. L’evento si svolgerà in collaborazione con la Fondazione Casa dello spirito e delle arti presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori, uomo di cultura e di fede che fa parte del consiglio direttivo della stessa associazione e che con il premiato condivide l’amore per la poesia, la musica e l’arte.
«Volendo esprimere il senso della poesia di Pieroni con una parola userei sympátheia, nel senso etimologico di patire insieme, provare emozioni: sentire insieme alla natura, al divino, al trascendente», afferma Mondadori, legato a sua volta all’Abruzzo per essere nel comitato scientifico della fondazione No Man's Land (Nml) in contrada Rotacesta a Loreto Aprutino, di cui è presidente Mario Pieroni, padre di Daniele. Proprio nel bosco di noci a Nml tra gli interventi site specific di recente inaugurati spiccano la voce e i versi di Daniele Pieroni, scelto da Donatella Spaziani per l’installazione sonora “La Voce dei Poeti” insieme a versi di Annelisa Alleva, Daniela Attanasio e Valentino Zeichen.
Del museo senza pareti Nml a Rotacesta – installazioni a cielo aperto perciò visitabili anche in tempo di pandemia, si entra liberamente – Daniele Pieroni ha scritto “Eis” pubblicato da Di Paolo Edizioni (Pescara, 2018) in collaborazione con Fondazione Casa dello spirito e delle arti e l’Associazione Zerynthia per l’arte contemporanea. Durante il collegamento da Chiusi è previsto un omaggio musicale al premiato, l’aria “Lascia ch’io pianga” tratta da Rinaldo di Händel. Scrive Pieroni, che a causa del Parkinson negli ultimi anni ha dovuto lasciare i suoi esercizi musicali: «Sono un musicista mancato. E ciò è stato sempre motivo di rammarico. Ho cercato di porre rimedio tardivamente a questa mia prima attitudine, troppo tardi, quando ormai l’agilità delle mani era compromessa. Però quell’iniziale fallimento nella vita, mi ha aperto la strada a un’altra vocazione, che dalla musica si origina e di essa si nutre, la poesia». Nelle righe di accettazione al Premio Montale Fuori di casa, Pieroni chiarisce come l’amore per la poesia, e per la grande letteratura, sia nata in lui molto presto, nell’estate del 1975 non ancora quattordicenne. «Fu una stagione di letture solitarie e divoranti, come accade a tanti adolescenti. Ed ecco subito l’incontro con Montale a scuola, i primi giorni di liceo, con la notizia del Premio Nobel assegnatogli. L’anno in cui morì, invece, il 1981, coincide con i miei primi scritti che poi pubblicherò 3 anni più tardi. Sono pertanto particolarmente onorato di ricevere 40 anni dopo il Premio Montale Fuori di Casa».
Un luogo di ispirazione per lui l’Abruzzo, e di dedicate iniziative nutrite negli anni dal rapporto con gli amici Ettore Spalletti, Marco Tornar, Federica Coen, l’associazione Mantra. Autore di poesie, saggi, prose, libretti d’opera e soggetti per la danza, Daniele Pieroni è premiato quest’anno per la sezione Poesia e musica dal Premio Internazionale Montale Fuori di Casa, 25ª edizione, premio nato nel ’96 per iniziativa della sua presidente, Adriana Beverini , con lo scopo di ricordare le molteplici competenze di Eugenio Montale nei diversi settori della cultura. La premiazione avverrà in collegamento web da Chiusi – on line sulle pagine ufficiali Facebook e YouTube del premio dal 23 gennaio – dove Daniele Pieroni da qualche anno ha posto la sua residenza, dopo aver vissuto molti anni a Roma. L’evento si svolgerà in collaborazione con la Fondazione Casa dello spirito e delle arti presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori, uomo di cultura e di fede che fa parte del consiglio direttivo della stessa associazione e che con il premiato condivide l’amore per la poesia, la musica e l’arte.
«Volendo esprimere il senso della poesia di Pieroni con una parola userei sympátheia, nel senso etimologico di patire insieme, provare emozioni: sentire insieme alla natura, al divino, al trascendente», afferma Mondadori, legato a sua volta all’Abruzzo per essere nel comitato scientifico della fondazione No Man's Land (Nml) in contrada Rotacesta a Loreto Aprutino, di cui è presidente Mario Pieroni, padre di Daniele. Proprio nel bosco di noci a Nml tra gli interventi site specific di recente inaugurati spiccano la voce e i versi di Daniele Pieroni, scelto da Donatella Spaziani per l’installazione sonora “La Voce dei Poeti” insieme a versi di Annelisa Alleva, Daniela Attanasio e Valentino Zeichen.
Del museo senza pareti Nml a Rotacesta – installazioni a cielo aperto perciò visitabili anche in tempo di pandemia, si entra liberamente – Daniele Pieroni ha scritto “Eis” pubblicato da Di Paolo Edizioni (Pescara, 2018) in collaborazione con Fondazione Casa dello spirito e delle arti e l’Associazione Zerynthia per l’arte contemporanea. Durante il collegamento da Chiusi è previsto un omaggio musicale al premiato, l’aria “Lascia ch’io pianga” tratta da Rinaldo di Händel. Scrive Pieroni, che a causa del Parkinson negli ultimi anni ha dovuto lasciare i suoi esercizi musicali: «Sono un musicista mancato. E ciò è stato sempre motivo di rammarico. Ho cercato di porre rimedio tardivamente a questa mia prima attitudine, troppo tardi, quando ormai l’agilità delle mani era compromessa. Però quell’iniziale fallimento nella vita, mi ha aperto la strada a un’altra vocazione, che dalla musica si origina e di essa si nutre, la poesia». Nelle righe di accettazione al Premio Montale Fuori di casa, Pieroni chiarisce come l’amore per la poesia, e per la grande letteratura, sia nata in lui molto presto, nell’estate del 1975 non ancora quattordicenne. «Fu una stagione di letture solitarie e divoranti, come accade a tanti adolescenti. Ed ecco subito l’incontro con Montale a scuola, i primi giorni di liceo, con la notizia del Premio Nobel assegnatogli. L’anno in cui morì, invece, il 1981, coincide con i miei primi scritti che poi pubblicherò 3 anni più tardi. Sono pertanto particolarmente onorato di ricevere 40 anni dopo il Premio Montale Fuori di Casa».