Le quattro generazioni al femminile di D’Alò

In sala l’opera di animazione “Mary e lo spirito di mezzanotte”: «Affronta il legame tra nonni e nipoti»
ROMA. Quattro generazioni al femminile, e la relativa cultura matriarcale al centro di “Mary e lo spirito di mezzanotte”, film d’animazione diretto da Enzo D'Alò (diventato famoso per “La gabbianella e il gatto”), presentato alla Berlinale 2023, candidato agli Efa europei, arrivato in sala con Bim.
La storia si basa sul romanzo del 2011 “A Greyhound Of A Girl” , scritto dall’irlandese Roddy Doyle e adattato da D’Alò insieme allo sceneggiatore Dave Ingham. Design moderno di Peter De Sève (L’Era Glaciale, Mulan, Alla ricerca di Nemo), raffinata colonna sonora di David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel e già autore del soundtrack di La gabbianella e il Gatto), mentre l’interpretazione italiana delle canzoni è di Matilda De Angelis. Il film, ambientato a Dublino, racconta la storia di una bambina di 11 anni di nome Mary, che ha un grande sogno: diventare un’importante chef. La prima a credere in lei e nel suo futuro tra i fornelli, più della madre, è la sua dolce nonna Emer. Ma ora l’amata vecchietta sta male e Mary non ce la fa a immaginare l’idea di perderla. Per fortuna nella sua vita ci sono i sogni premonitori e formativi e anche la comparsa del fantasma della sua bisnonna che non mancherà di aiutare nonna Emer. «Ci sono tanti temi in questo film», dice D'Alò, «oltre a quello della perdita, è importante il rapporto tra bambini e nonni, una cosa che oggi si sta perdendo. Il vero passaggio delle tradizioni avviene tra i nonni, in genere più liberi rispetto ai genitori, e i nipotini. Le generazioni femminili sono poi centrali in questo film tanto più che si svolge in Irlanda, una terra con donne forti capaci nel tempo di affrontare ogni cosa».