i racconti di “abbi cura di te” 

Quattordici ritratti di donne nel volume di Maristella Lippolis

Raggiunge il cuore del pubblico questa nuova raccolta, fresca di stampa, di 14 racconti, dal titolo Abbi cura di te (Janieri, collana Forsythia, p. 171, € 14) scritti da Maristella Lippolis, nativa...

Raggiunge il cuore del pubblico questa nuova raccolta, fresca di stampa, di 14 racconti, dal titolo Abbi cura di te (Janieri, collana Forsythia, p. 171, € 14) scritti da Maristella Lippolis, nativa di Ventimiglia, ma da decenni trapiantata e radicata a Pescara; o meglio, trapiantata in un Abruzzo che, anche espressamente da lei usato come set per quattro dei racconti (tra cui uno, ambientato a Giulianova agli inizi del 1600, tragico e bellissimo, dedicato all’accusa per stregoneria della giovane erborista Ernestina Di Pompeo), è qui per una volta - grazie a Dio – autenticamente amato e reso, in un libro. Questo è infatti un “posto che le piace anche se non si ricorda perché”, fa dire Maristella Lippolis a una delle sue protagoniste - né amore più sincero può esservi di quello che non si chiede più perché.
Una vita di attenzione alla condizione femminile vibra nelle corde dell’Autrice, in quanto parte del suo vissuto. Abbi cura di te è infatti una successione di ritratti di donne, con storie che a volte prendono corpo da una serie di accadimenti, altre volte sono mere estrazioni di episodi di vita: tutti legati, in ogni caso, dal “filo rosso” di un dialogo dell’Autrice con le sue donne. Muto, ininterrotto esso si esprime ora nell’incoraggiamento, ora nell’ironia, ora nel consiglio, ora nell’invito a non perdere, anarchicamente, un’occasione di felicità. Destinatarie ne sono vecchie, giovani, adolescenti, sole o in coppia, con o senza famiglia, e per loro la messa a fuoco prediletta è sempre sulla soglia di un dubbio, di un’ansietà, di un pericolo. Sono donne fragili? Sì; ma che traggono forza dalla consapevolezza di esserlo e non rassegnate a farsi confinare nella debolezza. Sono figure a forti tinte chiaroscurali, come quelle di Artemisia Gentileschi, abitate dall’oscurità della paura e dalla luce del coraggio; da guardare con ammirazione, come vividi tableaux vivants della condizione umana. Infine una curiosità: nei racconti spesso si parla di ricette, che vengono fornite, sicché non sarà errato concludere dicendo che se ogni libro di una scrittrice è l’occasione per accedere nella sua fucina, qui è lo è anche per accedere nella sua cucina. Dove Maristella Lippolis lavora in ogni senso, col pc e col forno, col fuoco dell’ispirazione e con quello sotto alla padella. E dove – come ben sanno i follower del suo blog Qualcosa di caldo qualcosa di buono – sa prepararci sempre cose sopraffine. Cristina Mosca e l’Autrice presenteranno il libro in streaming sab 6 alle 18 sulla pagina fb di Libreria Moroni.