«Salviamo il legame con il pubblico» 

Covid e piccoli teatri: parla Gentilucci, direttore artistico del festival aquilano

SAN DEMETRIO. Una scelta coraggiosa quella dei piccoli teatri: portare avanti la programmazione in questo momento particolare, anche in virtù delle incertezze dettate dalla pandemia e delle spese di gestione, incluso il caro bollette. «Mentre stiamo ancora combattendo la durissima battaglia contro il Covid», spiega Matteo Forte, amministratore delegato per l’Italia di Stage Entertainment, «ci troviamo di fronte a questa inaspettata e pesantissima stangata. È evidente e inevitabile che la maggior parte dei soggetti, gestori di teatri e cinema, non potranno sopportare questa ulteriore mazzata letale. Una situazione gravissima che comprometterebbe definitivamente l’occupazione di tantissimi lavoratori».
Ma anche in questo contesto è importante difendere il teatro in presenza. «La decisione di proporre la nostra rassegna “Strade” in questo periodo così complesso nasce dalla necessità di salvaguardare il rapporto culturale e umano con le persone che frequentano il nostro Teatro Nobelperlapace», spiega Giancarlo Gentilucci, direttore artistico di Arti e Spettacolo. «Le conseguenze dell’emergenza sanitaria sono di diversa natura. Quelle meno evidenti, ma comunque drammatiche, riguardano l’abitudine che si sta radicando a non cercare stimoli esterni e a preferire l’isolamento. La nostra rassegna vuole essere una piccola opportunità per poterci rincontrare nella bellezza del teatro». Una situazione tutt’altro che scontata, in questo momento storico. «In questi 2 anni», dice Gentilucci, «abbiamo registrato un crollo verticale delle proiezioni al cinema, anche in virtù della concorrenza della tv on demand e dello streaming da divano. Molti hanno perso la voglia di prendere la macchina e uscire di casa per raggiungere il luogo dello spettacolo». Un cambio di passo che può avere ripercussioni anche sul teatro, anche se assistere a uno spettacolo dal vivo implica far parte di quella magia che rende ogni replica diversa dall’altra. «Il tentativo di sostituire gli spettacoli con le proiezioni ha lasciato il tempo che trova», valuta Gentilucci. «Nei mesi di chiusura dei teatri, lo scorso anno, abbiamo ospitato seminari, residenze artistiche, confronti professionali a porte chiuse. Abbiamo cercato di programmare al meglio la ripresa della nostra attività in presenza». (fab.iu)