Scenari Europei, ultimo giorno di eventi a Pescara 

PESCARA. Ultima giornata, oggi, di Scenari Europei, il giovane festival incentrato sulle giovani generazioni e sui linguaggi plurimi dell’arte, giunto alla VIII edizione e promosso dal Florian...

PESCARA. Ultima giornata, oggi, di Scenari Europei, il giovane festival incentrato sulle giovani generazioni e sui linguaggi plurimi dell’arte, giunto alla VIII edizione e promosso dal Florian Metateatro Centro di produzione teatrale in collaborazione con l’Associazione Premio Scenario, direzione artistica di Giulia Basel e Massimo Vellaccio. Ormai appuntamento fisso di settembre per il pubblico pescarese, il festival propone stasera alle 20.45 uno spettacolo finalista al Premio Scenario 2023, Due, canto di balene per pinguini soli della Compagnia Banicolà. Due ragazzi attorno ai trenta, Dalila e Umberto. Si sono amati per alcuni anni, condividendo gioie e dolori della vita quotidiana. Amicizie, aspirazioni, sogni. Lamentele, delusioni. Proprio loro prendono il pubblico per mano e lo accompagnano in un viaggio all’interno della loro storia. Drammaturgia e regia sono di Mattia Lauro e Antonio Basile, in scena Mattia Lauro e Claudia Nicolazzo. Alle 21.30 un progetto di videoarte selezionato da Sibilla Panerai, Come fare fiori rossi dell’artista iraniana Zoya Shokoohi, in Italia dal 2015. Nel novembre 2019 lo stato iraniano ha ucciso circa 1500 civili durante un blackout internet, mentre i cittadini protestavano. «Per vincere davanti alla crudeltà delle azioni, anche di quelle di uno Stato politicamente cattivo», scrive Zoya, « oggi posso e devo essere ancora, sempre, pittrice. Devo, voglio dipingere fiori e ancora fiori, simbolo di bellezza, passione, amore, testimonianza. Un fiore, per ogni azione ingiusta, per ogni dolore, per ogni persona uccisa». Col progetto Aizarcomed-Democrazia, chiede di registrare dei video su «come fare fiori rossi». Dei contributi vedremo una selezione. Alle 22, il progetto vincitore Premio Scenario Periferie 2023, Luisa, di e con Valentina Dal Mas. Luisa nasce da un incontro con una donna di nome Luisa, conosciuta presso una cooperativa sociale che opera «al recupero globale di persone in qualunque modo emarginate». Valentina Dal Mas si forma a Parigi e in Italia con maestri quali Dominique Uber o Carolyn Carlson. Attualmente lavora come danzatrice per la Compagnia Abbondanza/Bertoni e come danzatrice ed attrice con La Piccionaia – Centro di Produzione teatrale.