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Sogni e lacrime di Margiovanni oggi alla libreria Feltrinelli

PESCARA. Un thriller avvincente, ma per niente aggressivo né violento, degno delle più belle pagine di Ammanniti. Si parla de "I sogni nelle lacrime" (Tabula Fati), l'ultima fatica di Giampiero...

PESCARA. Un thriller avvincente, ma per niente aggressivo né violento, degno delle più belle pagine di Ammanniti. Si parla de "I sogni nelle lacrime" (Tabula Fati), l'ultima fatica di Giampiero Margiovanni, giovane scrittore di Atri, al suo primo lavoro narrativo, che verrà presentato, oggi alle 18, nella libreria Feltrinelli di Pescara, alla presenza di Vito Moretti e Angelica Di Pancrazio.

Una storia mozzafiato, non foss'altro perché ha alla sua base un meschino e infame rapimento di bambini, con tanto di nonna coraggio, che intraprende una lunga lotta con i cattivi di turno, dopo un rapimento crudele e insensato perpetrato ai danni appunto dell'anziana e dei suoi due nipotini. Una storia coinvolgente che diventa una sorta di racconto di formazione, a partire tuttavia da un evento traumatico, come testimonia l'inizio stesso del romanzo, posto in media res a rapimento avvenuto. I bambini e la loro nonna infatti si trovano prigionieri già nelle prime battute e l'incertezza del loro destino rende la suspense subito alta. D'altra parte si tratta di una storia che ha per protagonisti dei bambini, per cui non poteva mancare il riferimento alle favole e alla magia, esigenza questa che Margiovanni puntualmente non ha disatteso.

Da ciò emerge anche il messaggio di questo lavoro narrativo, un messaggio se si vuole non completamente originale, ma ancora attualissimo, legato all'idea che i sogni e le favole possono ancora sconfiggere la malvagità e l'aggressività di una contemporaneità sempre meno umana.

Insomma un romanzo che sa unire suspense e idee per una lettura avvincente e edificante. Un romanzo che, attraverso la narrazione, riesce davvero ad entrare nell'animo e nei sensi dei suoi personaggi accompagnandoli ben al di là della parabola del singolo evento. L'epilogo della vicenda, infatti, vede l'ingresso dei due protagonisti nell'età adulta, sancito, non a caso, dal finale che prevede un salto in avanti negli anni, a dimostrazione dell'attenzione messa dall'autore sull'analisi del quadro psicologico infantile della vicenda. Una vicenda dedicata ai bambini e alla necessità di proteggerli dagli orchi e dai mostri, che in pratica vuol dire anche proteggerli dal cinismo degli adulti.

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