Alessandro Haber e Alvia Reale in “Morte di un commesso viaggiatore”

CHIETI

Su il sipario del Marrucino: grandi autori, grandi attori e un finale in bianco e nero

Stagione di prosa dal 29 gennaio al 13 maggio. Apre Placido con Goldoni, chiude l’omaggio agli sceneggiati del regista teatino Anton Giulio Majano. Il maestro Cavuti: "Sarà un inno alla gioia"

CHIETI. Una cosa, su tutte: "Difendere la bellezza". Un messaggio, forte e chiaro, lanciato dal maestro Davide Cavuti, responsabile della prosa del Teatro Marrucino, nel presentare il cartellone della nuova stagione nella “bomboniera di piazza Valignani” a Chieti. "Una stagione che sarà un vero e proprio inno alla gioia in uno spazio dove poter sognare grazie ai testi di grandi autori che verranno messi in scena da artisti che finalmente torneranno a dialogare con gli spettatori", spiega Cavuti. "Una grande emozione trovarmi in un luogo così significativo, che respira da sempre cultura. E se il teatro è luogo centrale di una comunità, auspico che la nostra proposta possa coinvolgere in maniera significativa le nuove generazioni".
Su il sipario, dunque, su 8 spettacoli di qualità più una serata di gala dedicata ad Anton Giulio Majano, celebre regista teatino di tanti sceneggiati televisivi. Programma ampio e variegato, tra due riallestimenti, una prima nazionale, un progetto speciale e il consueto incontro con gli artisti la domenica alle ore 12. "Il nostro impegno", afferma il presidente del Marrucino, Giustino Angeloni, "è quello di coniugare qualità e sostenibilità finanziaria in una continuità ideale con il percorso artistico dell’indimenticabile Federico Fiorenza al quale sarà dedicato a gennaio un appuntamento con la partecipazione di personaggi del mondo del teatro e della cultura".

La stagione del riqualificato, e più che mai suggestivo, Teatro Marrucino prende il via sabato 29 gennaio (ore 21 e domenica 30 alle 17.30) con “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni con Michele Placido e la regia di Paolo Valerio. A seguire, sabato 5 febbraio (ore 21 e domenica 6 alle 17.30), in scena “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller con Alessandro Haber e Alvia Reale mentre sabato 26 (ore 21 e domenica 27 alle 17.30) è la volta di “Racconti disumani” da Franz Kafka, con Giorgio Pasotti e la regia di Alessandro Gassmann.

Il mese di marzo vede subito protagonista Leo Gullotta in “Bartleby lo scrivano” di Francesco Niccolini, liberamente ispirato al racconto di Herman Melville, in scena sabato 12 (ore 21 e domenica 13 alle 17.30) con la regia di Emanuele Gamba. Quindi uno stimolante “Romeo e Giulietta – Una canzone d’amore” da William Shakespeare con Ugo Pagliai e Paola Gassman, regia di Babilonia Teatri, in programma sabato 26 marzo (ore 21 e domenica 27 alle 17.30).

Luca Argentero è invece il protagonista, sabato 2 aprile (alle ore 17.30 e alle 21) dello spettacolo “È questa la vita che sognavo da bambino?” con la regia di Edoardo Leo che ne è anche l’autore insieme con Gianni Corsi e lo stesso Argentero. Ancora. Il teatro incontra il cinema con l’appuntamento che vede la partecipazione di un ospite d’eccezione come il maestro Nicola Piovani, premio Oscar per le musiche di “La vita è bella”, attraverso lo spettacolo “La musica è pericolosa”, titolo tratto da una frase di Federico Fellini, in scena sabato 23 aprile (ore 21 e domenica 24 alle 17.30). Sabato 7 maggio (ore 21 e domenica 8 alle 17.30) prima nazionale di “L’ultima notte di Bonfiglio Liborio” scritto da Remo Rapino e tratto dal romanzo “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, vincitore del Premio Campiello 2020, con protagonista Pino Ammendola e regia del maestro Cavuti.

Il regista Anton Giulio Majano e l’attrice Valeria Ciangottini sul set di “La pietra di luna” (1972)

Quindi il gran finale, venerdì 13 maggio (ore 21), con il progetto intitolato “Romanzo Cinematografico - Omaggio al regista teatino Anton Giulio Majano” che vede la partecipazione di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo.