Teate Winter Festival, premio alla carriera a Marco Fumo

2 Gennaio 2017

La cerimonia in occasione dei concerti di Ottolini e Ajmar Quartet al Supercinema: il pianista ha incantato il pubblico eseguendo "Seven Chances", concerto sull'omonimo film muto di Buster Keaton

CHIETI. Giovedì scorso, al Teatro Supercinema di Chieti dove era in corso il Teate Winter Festival è stato assegnato un premio alla carriera al pianista Marco Fumo, per la lunga e proficua attività di musicista e docente. Il maestro, emozionato e nella duplice di presentatore e premiato, ha sottolineato il suo impegno nel trasmettere soprattutto la passione per la musica ai suoi allievi, ricordando quelli che si sono limitati a coltivarne la passione e quelli che, approfondendo gli studi, sono diventati validi musicisti professionisti, citando ad esempio Michele Di Toro.

Nel corso della serata si sono esibiti Mauro Ottolini Sousaphonix e Francesca Ajmar Quartet, arricchendo la diversità delle proposte della direzione artistica del Festival. Mauro Ottolini e i Spousaphonix hanno incantato il pubblico con un insolito progetto denominato “Seven Chances”, come l'omonimo film di Buster Keaton, vera gemma del repertorio cinematografico degli anni '20. Musica originale di ottima qualità a commento delle immagini mute del film, proiettato su uno schermo alle spalle della band, dove le disavventure del protagonista si trasformano in gag divertenti.

Abbigliamento variopinto, strumenti bizzarri e qualche oggetto volante sul palco rappresentano solo una maschera, dietro la quale si scoprono musicisti validissimi capaci di tradurre in note l'ironia, la sorpresa, la malinconia e quant'altro contenuto nelle immagini del film. Mauro Ottolini è un leader sapiente che ci ha abituati a performance pregevoli ed è molto legato all'Abruzzo; al termine dell'esibizione ha citato la collaborazione di Stefano Zenni e Marco Fumo che, rispettivamente hanno stimolato e validato il suo progetto “Seven Chances”.

Nella seconda parte della serata, il quartetto di Francesca Ajmar ha proposto atmosfere diverse; con il suo accento impeccabile, la cantante ha trasferito il pubblico nel territorio musicale di famosi e meno famosi autori brasiliani. La formazione prevedeva la presenza del fisarmonicista Fausto Beccalossi, rimpiazzato dal batterista Massimo Manzi, forse il migliore esecutore in Italia di questo genere musicale alle percussioni. Mario Bianchi al vibrafono e Tito Mangialajo al contrabbasso hanno sostenuto la voce sicura della cantante, con armonizzazioni e fraseggi di impronta jazzistica efficaci e piacevoli.

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